Si sono felicemente
conclusi i solenni festeggiamenti organizzati dalla Parrocchia e
Cappella Civica della Beata Vergine del Rosario in occasione della
festa patronale, coincisa quest'anno proprio nella prima domenica di
ottobre. Dopo il triduo preparatorio, predicato da don Luigi Tonon,
vicecancelliere della Curia diocesana tergestina, corredato da un
accompagnamento musicale tratto dal repertorio ottocentesco maltese
per voci virili ed organo solo, nella serata di sabato 6 ottobre si è
svolta la traslazione della reliquia del Velo della Madonna lauretana
ed il parroco don Stefano Canonico ha poi offerto la santa messa
solenne nella forma romano-gregoriana, con l'accompagnamento della
cappella corale ed orchestrale diretta dal maestro Elia Macrì, che
ha proposto la “Messa in sol maggiore D. 167” di Franz Schubert,
il “Laudate Dominum Kv 339” di W. A. Mozart e il celebre
“Hallelujah” tratto dal “Messia” di G. F. Haendel. La
partecipazione di fedeli è stata massiccia come unanime
l'ammirazione dagli addobbi ed apparati della chiesa, reputati
all'altezza del culto dovuto alla Madre di Dio. Impeccabile anche il
servizio all'altare, coordinato dal cerimoniere prof. Giulio Micheli,
con il prezioso intervento dei frati Francescani dell'Immacolata.
La domenica 7 i riti
hanno raggiunto il culmine: la solenne processione con l'immagine
della Madonna per le vie della parrocchia che ha visto l'intervento
della banda “S. Barbara” di Muggia, sotto lo sguardo rispettoso e
devoto di numerosi astanti, ha preceduto la messa celebrata dal
vicario generale mons. Pieremilio Salvadè ed accompagnata da
mottetti gregoriani; a mezzogiorno la recita della Supplica alla
Madonna di Pompei, con la distribuzione delle rose benedette avendo
per corona un concorso di fedeli davvero impressionante: alle ore
18.30, iniziati i solenni secondi vesperi, secondo l'antico ordine,
presieduti da don Tonon, il tempio non bastava a raccogliere tutti
gli intervenuti alla cerimonia, a cui ha preso parte, assistendo
coralmente, mons. Giampaolo Crepaldi, arcivescovo-vescovo di Trieste,
il quale nel corso dell'omelia ha spiegato l'importanza della
devozione mariana e della recita del Rosario in particolare, mezzo di
preghiera privilegiato come testimoniano esempi illustri nell'arte e
nella letteratura di rilievo universale, dall'opera di Michelangelo
sino ad Alessandro Manzoni ed altri celebri autori. L'esecuzione del
“Magificat bwv 243” composto da J.S. Bach, a piena orchestra con
strumenti filologicamente scelti, ha compiutamente coronato la
celebrazione, chiusa dala benedizione episcopale. La commozione ed il
raccoglimento dei presenti erano palpabili; una volta di più la
liturgia tradizionale ha dimostrato la propria attuale vitalità,
oltre all'indiscusso pregio di essere l'ideale contesto ad
un'elevazione dello spirito umano conforme al linguaggio dell'arte.
Resta vivo l'auspicio di poter godere ancora, nel futuro, di queste
preziose opportunità, apprezzate da un numero sempre maggiore di
partecipanti.
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