29 marzo 2011

Il saluto di don Stefano Canonico

Cari web lettori,

con questi brevi pensieri introduttivi, mi piace presentare la nuova veste grafica del blog “TradizioneTrieste” che la Parrocchia e Cappella Civica della Beata Vergine del Rosario in Trieste d’ora in poi utilizzerà per promuovere le iniziative liturgiche e musicali che saranno organizzate in detta chiesa.

Sono cosciente dell’importanza della comunicazione nel nostro tempo, oggi più che mai segnato dall’estemporaneità e dalla velocità delle notizie; in un certo senso corrisponde a verità il fatto che un’assenza dall’agone mediatico significa non esistere nel mondo, soprattutto laddove si vuole trasmettere dei contenuti attraverso l’azione. Ed i contenuti che mi preme di trasmettere sono della primaria importanza, ancor più marcata se si tiene il conto della rarità di espressioni culturali legate alla liturgia romana classica, detta anche gregoriana o più comunemente di s. Pio V.

Nel 2005 la nostra comunità parrocchiale ha rinnovato il cammino già intrapreso in tal senso, avviando un’esperienza di fede e testimonianza liturgica corroborata due anni più tardi, con la pubblicazione del motu proprioSummorum Pontificum cura” del Sommo Pontefice Benedetto XVI, felicemente regnante.

Da allora, nonostante molteplici difficoltà, il cammino, quantunque arduo, ha prodotto i suoi frutti, la cui maturazione, spero, possa serbarci ulteriori ed incoraggianti incentivi.
Assieme all’associazione culturale “Amici della Musica Luigi e Federico Ricci” di Trieste, la Parrocchia-Cappella Civica ha proposto a fedeli ed estimatori della buona musica, appuntamenti liturgici accompagnati da esecuzioni musicali di assoluto rilievo, coinvolgendo gruppi corali ed orchestrali provenienti da diversi paesi, in particolare dal Regno Unito.

Ecco quindi spiegato il senso di questo rilancio, con una nuova immagine assieme ad una più funzionale gestione, affidata ad una professionista dell’informazione, la dott.ssa Annalisa Turel, a cui va il mio personale ringraziamento.

Con l’aiuto della Provvidenza, mi auguro che la comune volontà di proseguire questo apostolato liturgico all’insegna della Tradizione della Chiesa progredisca organicamente, contando sull’appoggio di tutti coloro i quali, aperti ad un percorso di fede, ricercano incessantemente, attraverso la bellezza intesa come anelito verso l’Assoluto, quella sola Verità capace di ci renderci liberi.

Benedicendo

Don Stefano Canonico
Amministratore parrocchiale e civico Cappellano

28 marzo 2011

Meditazione sulla S. Messa

Nel Trattato aureo dell’eccellenza, nobilissime prerogative, et frutti meravigliosi della S. Messa, stampato a Venezia nel 1704 per i tipi di Giacomo Tomasini – opera diffusa tra Sei e Settecento –, si ritrova la seguente citazione che propone alla meditazione dei fedeli un interessante accostamento tra le cerimonie della messa cattolica e le azioni sacramentali che Nostro Signore stesso attuò negli ultimi istanti della Sua vita terrena:

“Gabriel Barletta con la dottrina d’Alberto Magno dice che Cristo nostro Redentore celebrò due messe, l’una bassa, e segreta il giovedì santo nel Cenacolo del monte Sion, alla presenza degl’Apostoli, dove instituì tal Sacramento; e l’altra messa solennemente, e pontificalmente nel giorno del venerdì santo, nel quale la Croce fu l’altare, la Corona di spine servì per mitra episcopale, li Chiodi delle mani per anelli da metterli nelle dita, li Chiodi de’ piedi per li sandali, il Sangue sparso, che lo coprì tutto, fu la pianeta rossa, il bacolo pastorale fu la lancia arrestata contro di esso Cristo, il diacono il destro Ladrone; il suddiacono l’altro, che gli pendeva alla sinistra, e li due accoliti Maria Vergine e il discepolo Giovanni e finalmente l’indulgenza pontificale pubblicata per l’occasione di questa solenne messa, il Pater ignosce illis, quia nesciunt quid faciunt.”.

Quaresima 2011 al Rosario


La parrocchia e Cappella Civica della B.V. del Rosario in Trieste si appresta a celebrare degnamente questo incipiente tempo di Quaresima, promuovendo una ricca serie di celebrazioni liturgiche secondo il rito romano gregoriano.

Tutti i venerdì di Quaresima avrà luogo il pio esercizio della Via Crucis, in forma semplice; le domeniche pomeriggio, invece, si terrà la “Via Crucis” di S. Leonardo.

La festa di s. Giuseppe, patrono della Chiesa universale, sarà solennizzata con il canto dei primi vesperi, venerdì 18 marzo, e dalla messa cantata celebrata l’indomani, alle ore 9.00, con musiche del card. Giovanni Cagliero; lo stesso giorno, s. messa domenicale (prefestiva) letta con cantici per la II di Quaresima. Anche la messa della III domenica sarà letta con appropriati mottetti.


27 marzo 2011

Il progetto di Rosmini per l'Unità d'Italia - di don Pietro Zovatto


Il processo e il problema del Risorgimento italiano, aspirazione comune delle personalità intellettuali emergenti nell’Italia del XIX secolo, viene dal Rosmini affrontato in diverse opere : Costituzione secondo la giustizia sociale (marzo 1848), e Sull’Unità d’Italia, appendice a questa costituzione, pubblicata tempestivamente dopo le Cinque Giornate di Milano. Per quanto concerne la Costituzione per il Regno dell’Alta Italia in realtà non si tratta di una costituzione in senso tecnico, ma di articoli usciti nel “Risorgimento” (usciti nel corso del 1848), periodico diretto da Camillo Benso di Cavour, ove si fanno riflessioni generali e storiche sul progetto e sul movimento liberale che aveva per finalità l’unione della Penisola. Appare come una vasta summa giuridica, filosofica e morale, che solo nel Piemonte poteva trovare la sua culla naturale. Su questo problema egli risente l’influenza di Gioberti, ma affronta la questione unitaria con più tecnicismo, sia filosofico che giuridico, in particolare nella Costituzione secondo la giustizia sociale.

LA PERSONA COME DIRITTO SUSSISTENTE
Per comprendere in quali termini il Rosmini progettasse l’unità della penisola, considerata dalla diplomazia europea “una mera espressione geografica”, è necessario approfondire i principi giuridici che reggono l’architettura dell’ipotesi unitaria del progetto Italia “in fieri”. Oltre che essere un fine analista della “histoire événementielle”, Rosmini appare anche un acuto filosofo del diritto, e indica nell’individuo visto come persona, il primo fondamento della costruzione giuridica della società che tende ad organizzarsi in uno stato unitario dalla Alpi alla Sicilia. Per il Rosmini la persona è in sé stessa portatrice di due caratteristiche essenziali, che emanano dalla sua essenza, date dalla sua irripetibile “individualità” e dalla sua natura di “socialità”. Questi due aspetti costitutivi del suo essere si sviluppano nell’ambito della suo dinamismo e lo spingono, tramite la razionalità, e la coscienza, alla verità, al senso del bene e del male, che sfocia nella eticità e quindi alla condizione della felicità.