Vangelo: Gv.6,1-15
Così
insegna S.Agostino: “Bisogna capire il linguaggio dei miracoli.
Essendo Cristo il Verbo di Dio, ogni Suo gesto è una parola. Non
dobbiamo fermarci ad ammirare la potenza di questo miracolo, dobbiamo
esplorarne la profondità. Possiede dentro qualcosa che suscita
esteriormente la nostra ammirazione. I miracoli compiuti da nostro
Signore Gesù Cristo, sono opere divine, che sollecitano la mente
umana a raggiungere Dio attraverso le cose visibili. Siccome Dio non
è una realtà che si possa vedere con gli occhi, e siccome i Suoi
miracoli, con i quali regge il mondo intero e provvede ad ogni
creatura, per la loro frequenza finiscono per passare inosservati, al
punto che quasi nessuno si accorge dell’opera di Dio che anche nel
più piccolo seme appare mirabile e stupenda; Dio si è riservato,
nella sua misericordiosa bontà, di compiere a tempo opportuno talune
opere fuori del normale corso degli avvenimenti naturali, affinchè,
quanti hanno fatto l’abitudine alle cose di tutti i giorni,
rimanessero impressionati, vedendo, non opere maggiori, ma insolite.
Governare il mondo intero, infatti, è un miracolo più grande che
saziare cinquemila persone con cinque pani. Tuttavia, di quel fatto
nessuno si stupisce, di questo gli uomini si stupiscono, non perché
sia più grande, ma perché è raro. Chi, infatti, anche adesso nutre
il mondo intero, se non Colui che con pochi grani crea le messi?
Cristo operò, quindi, come Dio. Allo stesso modo, infatti, che con
pochi grani moltiplica le messi, così nelle Sue mani ha moltiplicato
i cinque pani. La potenza era nelle mani di Cristo, e quei cinque
pani erano come semi, non affidati alla terra, ma moltiplicati da
Colui che ha fatto la terra. E’ stato dunque offerto ai sensi tanto
di che elevare lo spirito, è stato offerto agli occhi tanto di che
impegnare l’intelligenza, affinchè fossimo presi di ammirazione,
attraverso le opere visibili, per l’invisibile Iddio; ed elevati
alla fede, e mediante la fede purificati, sentissimo il desiderio di
vedere spiritualmente, con gli occhi della fede, l’invisibile, che
già conosciamo attraverso le cose visibili”.
Durante l’entrante
settimana ricorre anche l’Indulgenza della Porziuncola conosciuta
anche come “Perdon d’Assisi”
Dal
giorno 1° agosto, da mezzogiorno, a tutto il 2 agosto ricorre il
cosidetto “Perdon d’Assisi” in cui si può ottenere la
cosidetta “Indulgenza della Porziuncola”.
Alcuni
cenni storici penso siano opportuni per illustrare questa
antichissima e pia pratica, un tempo legata alle sole chiese
francescane, oggi allargata a tutte le chiese parrocchiali.
A
poca distanza da Assisi, già dall’anno 342 fu innalzata da quattro
pii eremiti una piccola cappella in onore di Maria. Data nel sesto
secolo ai Padri Benedettini, fu ampliata e abbellita, nonché dotata
di una piccola porzione di terreno, da cui le venne il nome di
Porziuncola, sostituito in seguito da quello di Santa Maria degli
Angeli, a causa delle apparizioni di Angeli che lì avvennero. San
Francesco, che diede tanto lustro ad Assisi in cui ebbe i natali,
frequentò da fanciullo questa piccola chiesa; e vedendola
abbandonata e decadente, la domandò e la ottenne dall’Abate
benedettino P. Tebaldo, e con molto zelo si occupò di restaurarla; e
dopo aver costruito nelle sue vicinanze una piccola abitazione, la
preferì a qualunque altro luogo per farvi la propria dimora; tanto
più che dopo avervi abitato per due anni senza la compagnia di
alcuno, sentendo un giorno al Vangelo della Messa la raccomandazione
di Cristo ai propri discepoli di non portare nei loro viaggi né
denaro, né bisaccia, né abiti, né scarpe, né bastone, prese
queste parole come norma della sua vita e come prima regola del nuovo
ordine dei Frati Minori che istituì poco tempo dopo, al fine di
promuovere con più efficacia la gloria di Dio e la santificazione
delle anime. Fu in questa sua abitazione che nell’anno 1221, una
notte gli apparve un Angelo, e lo invitò a recarsi subito nella
vicina chiesetta, poiché lì lo stavano aspettando Gesù Cristo e la
Vergine con una numerosa schiera di Angeli.
A
queste parole, tripudiante di gioia, Francesco andò nella nuova
cappella; e appena vi entrò vide, come gli era stato predetto, in
mezzo ad una numerosa schiera di Angeli, Gesù Cristo insieme alla
Vergine, che amorosamente lo incoraggiava a domandargli quella grazia
che egli ritenesse più opportuna, non solo per i Frati del suo
Ordine, ma anche per tutti quelli che avrebbero visitato quella
chiesa. Il serafico Padre, più attento ai beni spirituali che a
quelli temporali, domandò che chiunque andasse a visitare quella
piccola chiesa potesse ottenere l’Indulgenza Plenaria di tutti
quanti i propri peccati, dopo aver ottenuto il perdono sacramentale
attraverso una sincera confessione. Gesù Cristo mostrò di gradire
moltissimo una tal richiesta e gli ordinò di andare dal Papa, per
raccontargli la visione avuta e per pregarlo di concedere mediante un
suo decreto questa Indulgenza Plenaria. Il Pontefice Onorio III, che
allora si trovava a Perugia (e proprio per questo motivo il Santo
potè facilmente andare a parlargli), si stupì di una tale
richiesta, ma ciononostante vi aderì, sebbene all’inizio gli
paresse poco conveniente la concessione di un’Indulgenza Plenaria,
libera, universale, perpetua, come era quella che domandava
Francesco. E volendo il Papa dargli in proposito l’opportuno
decreto, Francesco lo rifiutò, dicendo che Iddio medesimo avrebbe
pensato ad autenticargli questo favore, giacchè chi aveva cominciato
l’opera, l’avrebbe anche portata a compimento. Ed ecco come
puntualmente si verificò quanto predetto dal Santo. Siccome per la
sopra detta indulgenza non era stabilito alcun giorno particolare,
così san Francesco pregò il Signore di fargli conoscere in
proposito la sua volontà. E non rimase deluso in questa sua attesa.
All’inizio
dell’anno 1223, mentre si tratteneva in preghiera nella detta
cappella, si trovò preda di una bruttissima tentazione. Per
trionfare completamente, egli si spogliò dei suoi abiti, e si gettò
in un vicino cespuglio colmo di spine pungenti. Piacque tanto al
Signore questo eroismo, che ricompensò Francesco con tre prodigi. Il
primo fu quello di coprire il serafico Padre di un nuovo abito
bianco; il secondo, che tra le spine spuntarono improvvisamente le
più belle rose, nonostante fosse gennaio; il terzo, che alcuni
Angeli, dopo aver alleviato le sofferenze di Francesco con il loro
canto, lo invitarono a tornare alla chiesa, perché lì lo attendeva
Gesù Cristo con la Sua Santissima Madre. Andatovi Francesco
all’istante, dopo aver adorato il divin Redentore che si era reso
visibile ai suoi occhi, lo pregò di fargli conoscere il giorno più
opportuno per l’Indulgenza ed ebbe in risposta che essa doveva
cominciare a mezzogiorno del giorno in cui San Pietro fu liberato dal
carcere (1 agosto) e durare fino alla sera del giorno seguente.
Sparita la visione, Francesco andò dal Papa per raccontargli
l’accaduto. E siccome la sua narrazione era autenticata dalla
presentazione delle rose, che solo per miracolo si potevano trovare
in quella stagione, così Onorio III non solo gli accordò la Bolla
implorata, ma ordinò ancora che i sette vescovi delle città più
vicine, cioè di Assisi, di Perugia, di Todi, di Spoleto, di Foligno,
di Nocera e di Gubbio, vi si recassero il primo giorno di agosto per
farne la solenne pubblicazione, la qual cosa avvenne fra un concorso
sterminato di popolo, a cui san Francesco medesimo fece conoscere con
apposito discorso la preziosità della grazia ottenuta.
L’indulgenza
è la remissione, dinnanzi a Dio della pena temporale da scontare per
i peccati commessi e già confessati e perdonati che il fedele, con
corretta disposizione d’animo ed a certe e definite condizioni
consegue grazie alla Chiesa che, come ministra della Redenzione,
autoritativamente dispensa ed applica il tesoro delle soddisfazioni,
cioè dei meriti, di Cristo e dei Santi. L’indulgenza è parziale o
plenaria, se libera parzialmente o totalmente dalla pena temporale
per i peccati commessi. L’indulgenza della Porziuncola è plenaria
e si può applicare a sé o ai defunti alle solite condizioni (pia
visita della chiesa, recita del “Pater”, del “Credo” e di un
Pater, Ave e Gloria secondo le intenzioni del Sommo Pontefice,
Confessione e Comunione Sacramentali quanto prima.
Ricordiamo dunque durante la settimana:
Domenica 29 luglio ore 18.30:
Coroncina e Litanie del Preziosissimo Sangue
Mercoledì 1 agosto ore 12.00:
Inizio dell’Indulgenza della Porziuncola (Perdon d’Assisi).
Possibilità di confessarsi dalle ore 18.00 alle ore 19.30
Giovedì 2 agosto: Durante tutto
il giorno si può lucrare l’Indulgenza della Porziuncola.
Ore 09.00
S.Messa con cantici in onore di Maria Santissima Regina degli Angeli.
Possibilità
di confessarsi dalle ore 10.00 alle ore 11.30 e dalle ore 18.00 alle
ore 19.30
Oggi ricorre anche il I^ giovedì del
mese dedicato alla preghiera per le vocazioni sacerdotali e religiose
Venerdì 3 agosto: I^ Venerdì
del mese dedicato al SS.mo Cuore di Gesù
Ore 09.00 S.Messa
Ore 18.30 Esposizione ed Adorazione Eucaristica
Ore 19.00 S.Messa in latino con cantici “coram Exposito”.
Al termine Benedizione Eucaristica.
Sabato 4 agosto: I^ Sabato del
Mese dedicato al Cuore Immacolato di Maria.
A tutti il mio
saluto e la paterna benedizione.
Don Stefano Canonico
Note:
-
Il Parroco è a disposizione dei Fedeli dopo ogni S.Messa o per
appuntamento
dalle ore 9.30 alle ore 12.00
Le offerte pervenute
finora per il baldacchino sono di Euro 2.471,00 mancano Euro
1.029,00 per il completamento della spesa sostenuta.
Le offerte ricevute
per i paramenti ammontano a Euro 2.542,50 mancano Euro 957,50
Grazie
a Quanti hanno già offerto il loro contributo.
Grazie
a Quanti potranno concorrere per il saldo.
Le
offerte possono essere consegnate direttamente al parroco o a chi
per lui presente in sacrestia. Grazie
E’ disponibile il
catechismo YOUCAT per conoscere e vivere la fede della Chiesa (€
12.99)
Ricordiamo il codice
fiscale dell’Associazione “Amici della Musica Luigi e Federico
Ricci” per chi desiderasse contribuire con il 5 per
mille:90118110320 grazie
Si fa presente che
la nostra chiesa non riceve contributi da nessuno e quindi vive con
le offerte dei fedeli. Un grazie ai benefattori.
Per eventuali
bonifici o versamenti presso la FriulAdria Credit Agricole –
via Mazzini 7 – 34121 Trieste: conto corrente 400855/12 –
codice IBAN
IT68I0533602207000040085512
Chi è interessato a
consultare il “Blog” della parrocchia, su internet può digitare
l’indirizzo: www.tradizionetrieste.info