29 settembre 2013
Bollettino parrocchiale: Domenica XXVI del tempo ordinario - 29 settembre 2013
Vangelo: Lc 16,19-31
Il
ricco rifiuta di fare elemosina al povero pieno di piaghe che giaceva
alla sua porta, in contrasto con il ricco, Lazzaro, il povero, è
commovente e pietoso. Eppure Gesù dà un nome a quest’uomo povero
suggerendo la sua importanza agli occhi di Dio ed il fatto che il suo
nome è scritto nei Cieli, mentre il nome del ricco non è ricordato
nella S.Scrittura o nei Cieli. Il nome “Lazzaro” significa “Colui
che è stato aiutato”. L’immagine colpisce, Gesù usa qui un
linguaggio figurato per descrivere il grande baratro che esiste fra
il tormento dell’Inferno con il suo fuoco e la consolazione dei
Cieli nel seno di Abramo. Lazzaro, un uomo di fede, povero, è
ricevuto da Abramo, un uomo di fede, ricco. Il ricco ha festeggiato
sulla terra ma Lazzaro festeggia ora nei Cieli, in quanto la sua
anima trova riposo nel seno di Abramo, il ricco sta bruciando nei
fuochi dell’Inferno mentre può vedere dall’altro lato del
baratro le fontane del Paradiso. Le anime dei malvagi chiaramente
sperimentano le pene del fuoco dell’Inferno. Abramo, che aveva
provato misericordia per Sodoma, non è in grado di mostrare
misericordia per questo uomo ricco che si trova negli Inferi, egli
ora desidera una goccia d’acqua, mentre durante la sua vita non
aveva dato a Lazzaro né una goccia né una briciola; il motivo per
cui il ricco non riceve ora misericordia è che non la mostrò a sua
volta durante la vita.
Questa
narrazione illumina la storia dell’amministratore ingiusto, dal
momento che i santi si procurano amici nutrendo l’affamato e
dissetando l’assetato. I Farisei hanno bisogno di diventare come
l’amministratore ingiusto, comprendendo che il loro Signore è Gesù
così da fare l’elemosina a persone come Lazzaro, facendo
assegnamento sulla misericordia divina. Forse i cinque fratelli
potrebbero essere i sensi dell’uomo ricco, quelli che l’hanno
reso schiavo delle ricchezze sulla terra e l’hanno mandato ai
tormenti dell’Inferno. Durante la sua vita, il ricco ha ignorato
Mosè e i Profeti e li avrebbe anche ridicolizzati. Chi si rifiuta di
ascoltare Mosè e i Profeti rifiuta anche di ascoltare Cristo che
parla attraverso loro.
(S.Girolamo, S.Cirillo
d’Alessandria, S.Agostino, S.Gregorio di Nissa, Prudenzio, S.Efrem
il Siro, S.Gregorio Magno, S.Pietro Crisologo)
Forniamo uno spunto catechetico sul
significato della Preparazione alla Festa patronale
La
suggestiva sequela dei riti che ci viene proposta per solennizzare la
festa della celeste Patronessa di questa chiesa parrocchiale e
Cappella civica di Trieste, la B.Vergine del Rosario, è
caratterizzata da una forte simbologia dall’alto significato
teologico e nel contempo catechetico che ci aiuta ad apprezzare
autenticamente le azioni liturgiche che siamo invitati a compiere.
Nel
corso del triduo di preparazione, i fedeli si radunano attorno
al pulpito, animati dal desiderio di accrescere la propria conoscenza
e la propria fede nella Madre di Dio, alla luce della guida della
Sacra Scrittura e della santa Tradizione della Chiesa.
Per
tre giorni, il popolo udirà la lode delle sue virtù, a cui farà
eco l’invocazione corale della sua intercessione – la Vergine
quale Mediatrice della Grazia divina – attraverso il canto
dell’inno e dell’antifona propria, che riecheggeranno
frequentemente in tutto il periodo della festa. La Benedizione
Eucaristica, corona del momento triduano, sta quindi a rappresentare
la discesa della pienezza della grazia d’intercessione, ottenuta
“per Mariam” per mezzo della Quale il Verbo si è fatto
carne venendo ad abitare in mezzo a noi (Gv.1,14).
La
traslazione della Reliquia della Madonna dalla Cappellina dove
si venera la miracolosa effigie mariana alla chiesa parrocchiale
prima della solenne messa in terzo, simboleggia la
solennizzazione della presenza della Vergine: non già tramite il
pellegrinaggio dei devoti verso il Suo santuario, bensì mediante la
ricezione della Sua presenza mistica – assicurata, per l’appunto,
dalla Reliquia – di modo che sia Lei stessa, quale Madre della
Chiesa ed aiuto dei Cristiani, a visitare i Suoi devoti, discendendo
fra di loro per accoglierne le suppliche.
A
tale visita, i fedeli rispondono nuovamente con il canto dell’inno
e dell’antifona, così come nell’antichità i versetti dei Salmi
adornavano i pellegrinaggi delle anime pie sulle tombe dei Martiri o
sui luoghi di miracoli ed apparizioni; anticamente, i divini misteri
venivano celebrati in questi luoghi, dove si avvertiva più forte la
presenza viva dei testimoni della Passione di Cristo.
A
seguire, la celebrazione del santo Sacrificio Eucaristico
richiama l’evento centrale del Calvario, dove Gesù offrì al Padre
la vita per la redenzione dell’umanità, sotto lo sguardo
compassionevole di sua Madre: la Sua Passione diviene gloria della
Risurrezione, fonte inesauribile di Grazia. Maria è presente ai
piedi della Croce, per poi essere testimone del trionfo pasquale del
Figlio suo.
Ecco
infine spiegato il senso della processione con l’icona della
Madonna tra le strade della nostra parrocchia, a significare la
proclamazione e lo spargimento pubblico, concreto di questa Grazia
che da sola è la fonte e la base del rinnovamento delle menti e dei
cuori di ciascuno di noi.
Accorrete
dunque numerosi per proseguire fortificati il comune cammino, assieme
a Maria, verso il Signore. “Conversi ad Dominum Deum patrem
Omnipotentem” (S.Agostino, Sermone 183.mo)
Ricordiamo dunque per l’entrante
settimana:
Mercoledì 2, giovedì
3, venerdì 4 ottobre alle ore 18.30
Solenne Triduo di
preparazione alla solennità della Madonna del Rosario.
I
canti sono tratti dal repertorio di musiche maltesi dell’800 ed
eseguiti
dai
tenori Raffaele Prestinenzi e Mathia Neglia e dal baritono Tiziano
Vojtissek,
all’organo
il dott. Marco Plesnicar.
Sabato 5 ottobre
pomeriggio: inizio della Solennità esterna della Madonna del
Rosario
Ore
17.30 S.Messa d’orario (assolve il precetto festivo)
Ore
18.30: in chiesa inizio della breve processione che si recherà alla
Cappella della Madonna
dei Fiori (palazzo INAIL) in via del Teatro Romano n.
18/20, attraverso la piazza
Vecchia, , via di Tor Bandena, via del Teatro Romano per
prelevare la Reliquia della
B.Vergine e fare quindi ritorno, attraverso via del
Teatro Romano, via del Rosario,
piazza Vecchia, in chiesa dove la suddetta Reliquia verrà
incensata ed esposta alla
pubblica venerazione.
Ore
19.00 S.Messa solenne in latino (assolve il precetto festivo)
La Corale parrocchiale diretta dal M° Elìa Macrì eseguirà
la “Messa a quattro voci”
di Claudio Monteverdi (1567-1643) e mottetti tratti dal
“Vespero della Beata
Vergine” del medesimo autore.
Durante l’Offertorio chi desidera potrà accostarsi
all’altare per il bacio della
Reliquia della Madonna
Domenica 6 ottobre:
Solennità esterna della Madonna del Rosario:
Ore 09.00 S.Messa d’orario
Ore 10.00 Processione con l’effigie della Madonna di Pompei che
percorrerà le vie della
parrocchia: piazza Vecchia, via di Tor Bandena, via del Teatro
Romano, via S.Spiridione, via
S.Nicolò, via Cassa di Risparmio, piazza della Borsa, via Malcanton,
via del Teatro Romano,
via del Rosario, piazza Vecchia
Ore 11.00 S.Messa d’orario. Sarà celebrata dal Rev.mo Mons.
Giorgio Carnelos.
sono presenti alcuni solisti della Corale parrocchiale,
diretti dal M° Elìa Macrì che
eseguiranno mottetti mariani
Ore 12.00 Supplica alla Madonna di Pompei
Ore 17.30: oggi la S.Messa è sospesa per motivi tecnici
Ore 18.30 Vesperi solenni in onore della Madonna del Rosario.
E’ presente la Corale parrocchiale diretta al M°
Elìa Macrì che eseguirà il
“Magnificat” Bwv243 di Johann.Sebastian.Bach
(1685-1750) per Soli, Coro ed
Orchestra.
Solisti della S.Messa solenne e del Vespero:
Ingrid Iellenz, Adriana Tomisic, soprano; Peter Gus,
controtenore; Luca Dordolo,
tenore; Sikai Lai, basso.
Dopo
ogni S.Messa dei giorni 5-6-7 ottobre saranno benedette le rose in
onore della Madonna del Rosario che si potranno poi portare nelle
proprie case o offrire a qualcuno come segno di benedizione. Si
potranno inoltre, acquistare dei rosarii con la possibilità di
benedirli.
Lunedì 7 ottobre:
Solennità della Madonna del Rosario
Ore 09.00 S.Messa d’orario celebrata da S.E. Rev.ma Mons.
Giampaolo Crepaldi,
Arcivescovo-Vescovo di Trieste che terrà
anche l’omelia.
E’ presente la Corale
parrocchiale diretta dal M° Elìa Macrì che eseguirà mottetti
mariani.
Ore 11.00 S.Messa
Ore 17.30 S.Messa
Ore 18.30 Solenne Funzione Mariana (esposizione Eucaristica,
Recita del
S.Rosario, canto delle Litanie e Benedizione
Eucaristica)
Visitando oggi la nostra
chiesa si può ottenere l’Indulgenza plenaria alle solite
condizioni (recita del “Pater noster” e del “Credo” e di un
“Pater”, “Ave” e “Gloria” secondo le intenzioni del Sommo
Pontefice; inoltre si richiedono la Confessione e Comunione
sacramentali quanto prima)
Domenica 29 ottobre:
ore 18.30 S.Rosario, breve catechesi, preghiera in onore di S.Michele
Arcangelo e Benedizione Eucaristica
Proponiamo
ora il programma delle Celebrazioni liturgiche previste per il mese
di ottobre:
giorni feriali (da
lunedì a venerdì compresi):
ore 09.00 S.Messa
d’orario
ore 18.30 Funzione
Mariana (esposizione eucaristica, recita del S.Rosario, canto delle
Litanie
Lauretane
e Benedizione Eucaristica
Sabato:
ore 17.30 S.Messa
d’orario (assolve il precetto festivo)
ore 18.30 Recita del
S.Rosario
ore 19.00 S.Messa
d’orario in latino (assolve il precetto festivo)
Domenica:
SS.Messe: ore 09.00 –
11.00 – 17.30
Ore
18.30 Funzione Mariana solenne (segue lo schema di quello feriale con
in più l’”Antifona” in onore della Madonna). Con la
partecipazione dei tenori Mathia Neglia, Raffaele Prestinenzi e del
baritono Tiziano Vojtissek.
Il suddetto “Orario”
è in vigore dall’8 ottobre al 30 ottobre compresi salvo eccezioni
precedentemente comunicate.
La
predicazione del Triduo è affidata al M.R. Don Paolo Rakic,
Amministratore Parrocchiale della chiesa della B.Vergine del Soccorso
(S.Antonio Vecchio) che sentitamente ringraziamo.
Il
giorno 4 ottobre, dopo la celebrazione del Triduo, sarà distribuita
la S.Comunione per chi desiderasse adempiere la pia pratica dei
“Primi Nove Venerdì del Mese”.
Domenica 27 ottobre
alle ore 18.30 sarà celebrata la solenne chiusura del Mese di
ottobre con il canto del “Te Deum” di Francesco Giacomo Zingerle
(1822-1901) compositore musicale didata triestino.
Augurando a tutti
una proficua Festa Patronale, ricca di ogni grazia, saluto e
paternamente benedico
Don
Stefano Canonico
22 settembre 2013
Bollettino Parrocchiale: Domenica XXV del Tempo Ordinario - 22 settembre 2013
Vangelo:Lc 16,1-13
Per
la parabola dell’amministratore disonesto c’è un’interpretazione
che cerca il significato figurativo globale e non quello delle
singole parti di essa. Sulla base di tale interpretazione
l’amministratore, credendo nella misericordia del suo padrone, ha
le proprie lettere del peccato riscritte dallo Spirito Santo di Dio
per mezzo della Croce di Cristo e della grazia del Battesimo. Non
riscrivere dunque ciò che Dio ha cancellato. Gesù raccomanda ai
discepoli la scaltrezza dell’amministratore, la sua prudenza ed
ingenuità; usando le cose transitorie di questo mondo, che non sono
nostre, siamo in grado di acquistare per noi quelle che non verranno
mai meno. Se avrai usato mammona saggiamente, il che significa se
l’avrai usata per avere amici, allora, una volta che l’avrai
esaurita, quegli amici potranno riceverti nelle tende eterne.
L’espressione “procurarsi amici per mezzo dell’ingiusta
mammona” senza alcun dubbio si riferisce all’elemosina fatta
senza distinzione nell’adempire all’esortazione di Gesù di
“vendere i propri averi e fare elemosina”. Le ricchezze sono un
prestito che ci è venuto da Dio e devono essere lasciate al povero,
così che possiamo ricavarne una ricompensa centuplicata, dal momento
che sarà nostro amico nelle abitazioni eterne. Qui ci si riferisce
alla fedeltà, visto che Gesù domanda se l’infedele ed ingiusta
mammona condurrà all’infedeltà nelle “cose che sono vostre”,
il che significa “nelle vere cose”, che sono i doni ricevuti
nella fede i quali cominciano a darci nuova forma a somiglianza
divina. E’ impossibile essere schiavo di due padroni che hanno
voleri contrari e due diverse idee tra loro inconciliabili. Una
giusta amministrazione delle ricchezze terrene può invece portare al
raggiungimento dei beni eterni. L’amministratore è stato lodato
perché ha scelto di servire il suo signore, che ha creduto sarebbe
stato misericordioso.
(Origene, S.Agostino, S.Efrem il
Siro, S.Giovanni Crisostomo, S.Cirillo di Alessandria, S.Ambrogio)
Si
sta avvicinando velocemente il mese di ottobre dedicato al S.Rosario
in cui viene a collocarsi la Solennità della Madonna del Rosario
nostra celeste Patrona, il 7 ottobre p.v., in cui si ricorda la
vittoria delle truppe Cristiane su quelle Musulmane, molto più
numerose, nella battaglia navale di Lepanto svoltasi, appunto,
domenica 7 ottobre 1571.
Per
permettere una più larga partecipazione di fedeli alle varie
celebrazioni liturgiche, come di consueto, festeggeremo la nostra
Patrona la prima domenica di ottobre e cioè il 6 di questo mese,
così come previsto dalle rubriche liturgiche per quelle chiese che,
come la nostra, sono intitolate alla Madonna del Rosario.
Per
dare a tutti la possibilità di prepararsi con agio a partecipare
alle solenni celebrazioni, con un certo anticipo ne proponiamo
l’orario con i relativi giorni:
Mercoledì 2, giovedì
3, venerdì 4 ottobre alle ore 18.30
Solenne Triduo di
preparazione alla solennità della Madonna del Rosario.
I
canti sono tratti dal repertorio di musiche maltesi dell’800 ed
eseguiti
dai
tenori Raffaele Prestinenzi e Mathia Neglia e dal baritono Tiziano
Vojtissek
Sabato 5 ottobre
pomeriggio: inizio della Solennità esterna della Madonna del
Rosario
Ore
17.30 S.Messa d’orario (assolve il precetto festivo)
Ore
18.30: in chiesa inizio della breve processione che si recherà alla
Cappella della Madonna
dei Fiori (palazzo INAIL) in via del Teatro Romano n.
18/20, per prelevare la
Reliquia della B.Vergine e fare quindi ritorno in chiesa
dove la suddetta Reliquia
verrà incensata ed esposta alla pubblica venerazione.
Ore
19.00 S.Messa solenne in latino (assolve il precetto festivo)
La Corale parrocchiale diretta dal M° Elìa Macrì eseguirà
la “Messa a quattro voci”
di Claudio Monteverdi (1567-1643) e mottetti tratti dal
“Vespero della Beata
Vergine” del medesimo autore.
Domenica 6 ottobre:
Solennità esterna della Madonna del Rosario:
Ore 09.00 S.Messa d’orario
Ore 10.00 Processione con l’effigie della Madonna di Pompei per le
vie della parrocchia
Ore 11.00 S.Messa d’orario
sono presenti alcuni solisti della Corale parrocchiale,
diretti dal M° Elìa Macrì che
eseguiranno mottetti mariani
Ore 12.00 Supplica alla Madonna di Pompei
Ore 17.30: oggi la S.Messa è sospesa per motivi tecnici
Ore 18.30 Vesperi solenni in onore della Madonna del Rosario.
E’ presente la Corale parrocchiale diretta al M°
Elìa Macrì che eseguirà il
“Magnificat” di J.S.Bach per Soli, Coro ed
Orchestra.
Lunedì 7 ottobre:
Solennità della Madonna del Rosario
Ore 09.00 S.Messa d’orario celebrata da S.E. Rev.ma Mons.
Giampaolo Crepaldi,
Arcivescovo-Vescovo di Trieste che terrà
anche l’omelia.
E’ presente la Corale
parrocchiale diretta dal M° Elìa Macrì che eseguirà mottetti
mariani.
Ore 11.00 S.Messa
Ore 17.30 S.Messa
Ore 18.30 Solenne Funzione Mariana (esposizione Eucaristica,
Recita del
S.Rosario, canto delle Litanie e Benedizione
Eucaristica)
Visitando oggi la nostra
chiesa si può ottenere l’Indulgenza plenaria alle solite
condizioni (recita del “Pater noster” e del “Credo” e di un
“Pater”, “Ave” e “Gloria” secondo le intenzioni del Sommo
Pontefice; inoltre si richiedono la Confessione e Comunione
sacramentali quanto prima)
La
prossima settimana verranno fornite notizie più dettagliate
soprattutto riguardo i brani musicali che saranno eseguiti nelle
varie celebrazioni.
Per l’entrante
settimana ricordiamo:
Domenica 22 settembre:
ore 18.30 S.Rosario, breve catechesi e Benedizione Eucaristica
Martedì 24 settembre:
Festa della Madonna della Mercede
Ore
09.00 S.Messa con cantici in onore della B.V. Maria
La
festa della Madonna della Mercede o Redenzione degli schiavi propria,
dapprima, dell’Ordine della Mercede, fu poi estesa dal Papa
Innocenzo XII (1691-1700) a tutta la Chiesa. Oggi questa Festa non
compare più nel calendario liturgico con facoltà, però, di
celebrarne la Messa come votiva in onore della Madonna. Le vicende
che portarono all’istituzione di tale Festa e dell’Ordine dei
Mercedari è particolarmente interessante.
Nella
storia delle deportazioni un capitolo tristissimo e purtroppo non
ultimo è quello riferito alle scorrerie dei Saraceni lungo le coste
italiane e spagnole per il saccheggio e la cattura di uomini e donne,
tradotti a forza sulla sponda africana per esservi venduti come
schiavi e poi restituiti ai parenti dietro una forte somma per il
riscatto. In questa calamità si inserisce a sua volta un capitolo di
esaltante carità e di devozione mariana. A Barcellona, nella notte
tra il primo e il due agosto 1218, la Madonna apparve al ventinovenne
Pietro Nolasco, per invitarlo a fondare un Ordine religioso con lo
scopo principale del riscatto dei prigionieri.
Pietro
Nolasco, nato nella regione francese della Linguadoca verso il 1189,
da nobile famiglia, rimasto privo di padre a quindici anni, si pose
al seguito di Simone di Montfort nella crociata contro gli Albigesi;
nello scontro con i bellicosi eretici cadde il Re d’Aragona, Pietro
II, il cui primogenito ed erede al trono, Giacomo, contava appena sei
anni. Pietro Nolasco ebbe il compito di maestro e di tutore del
futuro Re d’Aragona, al quale impartì un’educazione religiosa
improntata a una filiale devozione mariana. Fu in questo periodo che
Pietro Nolasco, già impegnato con tutti i propri mezzi al riscatto
dei cristiani, caduti nelle mani dei “Mori”, ebbe la visione
della Vergine. Nacque così l’Ordine cavalleresco e religioso dei
Mercedari, così detti perché particolarmente devoti della Madonna,
che onorano sotto il titolo di S.Maria della Misericordia (una pala
d’altare con questo titolo – Madonna della Misericordia – si
trovava sull’altare della nostra chiesa al posto dell’attuale
quadro), o della Mercede degli schiavi. La loro regola, redatta sotto
la guida di S.Raimondo di Penafort, li vincola con un quarto voto a
offrirsi come schiavi dei Musulmani, qualora sia necessario per
liberare un Cristiano in pericolo di apostasia. Dei 26.000
prigionieri liberati dai Merced
ari
nel loro primo secolo di vita, ben 890 furono riscattati e ricondotti
in patria da S.Pietro Nolasco. Ma egli non si limitava a contrattare
con i Mori il prezzo del riscatto. Al ben più duro prezzo di
patimenti, torture, prigionie, Pietro Nolasco predicava il Vangelo
agli infedeli, mettendo in grave pericolo la propria vita.
Morì
nel giorno di Natale del 1258, mormorando le parole del Salmo:”Il
Signore ha redento il Suo popolo”. La prima immagine della Madonna
che toccò il suolo americano fu quella della Vergine della Mercede,
fatta dipingere dalla Regina Isabella la Cattolica e donata ai
Mercedari che si recavano in missione a Santo Domingo.
Le
attuali condizioni sociali non mutano il valore e l’importanza di
quest’Ordine e del suo scopo poiché vi è una schiavitù terribile
in cui tutti e sempre possiamo incappare che è quella del peccato
per la cui liberazione, ottenutaci dal Sacrificio di Cristo sulla
Croce, imploriamo sempre fiduciosi l’intercessione potente della
Beatissima Vergine Maria, dei Santi e di tutti i nostri fratelli
nella Fede.
Anticipiamo:
Sabato 28 settembre:
ore 19.00 S.Messa cantata in latino in onore di S.Michele Arcangelo
Domenica 29 settembre:
ore 09.00 S.Messa in suffragio di Mons. Antonio Dessanti
Tutti cordialmente saluto e paternamente benedico
Don
Stefano Canonico
18 agosto 2013
DOMENICA XX DEL TEMPO ORDINARIO (SECONDO IL RITO ROMANO ANTICO: XIII DOPO PENTECOSTE, Lc 17,11-19) 18 AGOSTO 2013
Vangelo: Lc 12,49-53
Gesù
parla della Sua sofferenza e della Sua morte come dell’accensione
di un fuoco e di un battesimo escatologici che conducono alla Sua
venuta in giudizio, questo fuoco è quello del Vangelo che viene a
noi attraverso lo Spirito Santo nel Battesimo.
Questo
fuoco che illuminò i segreti dei discepoli di Emmaus era la Parola
di Dio, questo fuoco è quello dello Spirito Santo per la Pentecoste.
Il fuoco che rivela la malizia del peccato e scopre le azioni di
carità fa parte delle letture catechetiche prima del Battesimo dove
Cristo è innalzato sulla Sua croce e risurrezione. Egli, ha iniziato
il Suo ministero con un battesimo d’acqua nel Giordano con cui si è
fatto carico dell’ira di Dio, a favore di tutta l’umanità; Gesù
completa il Suo ministero con un battesimo di sangue sulla croce,
dove tutta l’ira di Dio è posta su di Lui, così che viene ad
espiare il peccato del mondo. Il battesimo di Gesù sulla croce è
posto in una serie di battesimi nella Scrittura, è il battesimo a
cui tutti gli altri mirano. Il fuoco ed il battesimo, perciò, si
riferiscono alla morte di Gesù sulla croce e alla Sua gloriosa
risurrezione, Lui non ci dice che non dobbiamo amare le nostre
famiglie, ma che non dobbiamo amarle più di quanto amiamo Dio.
Sebbene il numero tre con il due e il due con il tre ammontino a
cinque persone, sono sei quelli indicate: padre, figlio, madre,
figlia, suocera e nuora, ma sulla base del significato letterale e di
quello mistico i conti tornano quando uno considera che ogni persona
è la casa o di Dio o del diavolo.
(S.Cirillo
d’Alessandria, S.Ambrogio, S.Cirillo di Gerusalemme, S.Basilio di
Cesarea, S.Giovanni Damasceno)
Il
18 agosto si festeggia S.Elena Imperatrice. Poiché il mese prossimo
nei giorni 13,14 e 15 settembre festeggeremo solennemente la Festa
dell’Esaltazione della S.Croce nell’ambito dell’ “Anno della
Fede” in concomitanza del MDCC anniversario dell’Editto di
Costantino (313 d.C) con cui si concedeva la libertà di culto ai
Cristiani, è giusto conoscere, anche se sinteticamente la figura
dell’Imperatrice S.Elena madre di Costantino che tanta parte ebbe
nel ritrovamento della Croce di Cristo, nella costruzione di
imponenti basiliche sui Luoghi Santi ed in generale nella diffusione
del Cristianesimo.
Impariamo
perciò, a conoscere e ad amare i Santi.
Nata
in Bitinia (Asia Minore) da famiglia plebea, Elena, alla quale il
figlio Costantino conferirà il titolo di “Augusta” era stata
ripudiata dal marito, il tribuno militare Costanzo Cloro, per ordine
dell’Imperatore Diocleziano. La legge romana infatti non
riconosceva il matrimonio celebrato tra un patrizio e una plebea,
pertanto Elena era considerata semplicemente una concubina e quando
Costanzo Cloro ebbe il titolo di “Augusto” col collega Galerio,
fu costretto e disfarsi di Elena pur trattenendo con sé il figlio
Costantino nato dalla loro unione nel 285. Quando alla morte del
padre, Costantino venne acclamato “Augusto” nel 306 a York, dalle
legioni della Britannia, Elena potè tornare accanto al figlio, col
meritatissimo titolo di “Nobilissima Foemina” (Donna
Nobilissima)per avere poi il più alto onore cui donna potesse
aspirare, quello di “Augusta” quando il figlio sconfiggendo
Massenzio alle porte di Roma, divenne “totius orbi imperator”,
cioè signore assoluto. Fu l’inizio di una pacifica opera di
ricostruzione che comprese la pace col Cristianesimo. Attraverso i
suoi rapporti con la religione cristiana egli diede infatti alla sua
monarchia un contenuto spirituale, avendo attribuito la sua vittoria
alla protezione di Cristo. Quanta parte abbia avuto la madre Elena in
questa conversione dalle conseguenze così portentose, non ci è dato
sapere. Anche se lo storico Eusebio di Cesarea, autore tra l’altro
di una “Vita” di Costantino, afferma che fu l’Imperatore a
condurre alla fede la madre, molti ritengono sia stata Elena a
convertire il figlio; conversione però alquanto tiepida se egli
attese il momento della morte per ricevere il Battesimo, nel 337. Al
contrario, Elena mostrò un fervore religioso che si tradusse in
grandi opere benefiche e nelle celebri basiliche sui Luoghi Santi di
cui divenne intrepida esploratrice. Nonostante la tarda età, era
scesa in Palestina per seguire gli scavi iniziati a Gerusalemme dal
Vescovo S.Macario, che ritrovò la tomba di Cristo scavata nella
roccia e poco distante la Croce del Signore e le due croci dei
ladroni. L’”invenzione”, cioè il ritrovamento della Croce,
avvenuta nel 326 sotto gli occhi della piissima madre
dell’Imperatore, produsse una grande emozione in tutta la
cristianità. Incoraggiata da questo primo successo, S.Elena cercò e
ritrovò la grotta della natività a Betlemme ed il luogo sul Monte
degli Olivi dove Gesù s’era intrattenuto con i Suoi discepoli
prima di salire al Cielo. A queste scoperte seguì la costruzione di
altrettante basiliche, una delle quali, sul Monte degli Olivi, portò
il nome di Elena.
Ricordiamo per l’entrante settimana:
Domenica 18 agosto: ore 18.30
Recita del S.Rosario, breve catechesi, Inno ed Orazione in onore di
S.Elena e Benedizione Eucaristica
Giovedì 22 agosto: Festa della
Beata Vergine Maria Regina
ore
09.00 S.Messa d’orario con cantici in onore della Madonna
Anticipiamo
sinteticamente gli orari del solenne triduo che sarà celebrato in
occasione della Festa dell’Esaltazione della S.Croce (14
settembre).
Le SS.funzioni
saranno animate dalla Corale parrocchiale diretta dal M° Elìa
Macrì:
Venerdì 13 settembre: ore 18.30
solenne intronizzazione della Reliquia della S.Croce.
Verranno eseguiti brani in gregoriano, polifonia e le
“sette parole di
Gesù Cristo sulla Croce” di H. Schutz (1585-1672)
Sabato 14 settembre: ore 19.00
S.Messa solenne della Festa dell’Esaltazione della S.Croce
(assolve il precetto festivo)
Sarà eseguita la Messa “Ad Cantus Missae” di J.G.Rheimberger
(1839-1901)
Domenica 15 settembre: SS.Messe:
ore 09.00 – 11.00
Ore 17.30 S.Messa con cantici
in onore della B.V. Addolorata.
Verranno eseguiti brani tratti dallo “Stabat Mater” di Pergolesi
( 1710-1736).
Al termine solenne
Processione Eucaristica attraverso le vie della Parrocchia,
benedizione del mare, al rientro in chiesa sarà eseguito
l’”Exultate, Jubilate” di Mozart (1756-1791) e verrà impartita
la Benedizione Eucaristica.
Un
grazie ancora, sentito e cordiale, a tutti i Sacerdoti e Chierici,
presenti in occasione della solennità dell’Assunzione della Beata
Vergine Maria, per la loro disponibilità e collaborazione.
Un
sentito ringraziamento anche a coloro che in vari modi hanno
fattivamente contribuito a rendere accogliente la chiesa e splendido
il culto di Dio.
SalutandoVi,
paternamente vi benedico.
Don
Stefano Canonico
05 agosto 2013
Bollettino Parrocchiale: Domenica XVIII del Tempo Ordinario - 4 agosto 2013
Vangelo:Lc 12,13-21
Ciò
che si dovrebbe cercare è un’eredità di immortalità, non di
denaro e mai si dovrebbe chiamare Gesù per fare una divisione di
eredità. La cupidigia divide, ma la carità raduna insieme le
persone, la cupidigia non è altro che una forma di idolatria e
questo principio generale porta ad una parabola che si svolge intorno
al concetto di dono. Gesù ci mette in guardia dall’ingordigia in
quanto essa è in odio tanto agli uomini quanto a Dio, il ventre del
povero è un deposito più sicuro di propri granai. Egli non ha visto
che l’amore di Dio crea un’abitudine alle buone azioni che sono
la sola preparazione necessaria per la vita a venire. Coloro che
sanno di essere mortali non devono giungere alla fine impreparati,
solo la virtù e la compassione ci seguono dopo la morte. L’essere
ricco agli occhi di Dio significa amare la virtù invece della
ricchezza e credere che Dio è Colui che dà tutte le cose, comprese
la vita e la salvezza.
(S.Ambrogio, S.Agostino, S.Cirillo
d’Alessandria, S.Leone Magno)
Ricordiamo per l’entrante settimana:
Domenica 4 agosto: ore 18.30
S.Rosario, breve catechesi e Benedizione Eucaristica
Lunedì 5 agosto: Festa della
Dedicazione della basilica di s.Maria Maggiore in Roma (Madonna della
Neve)
Ore 09.00 S.Messa d’orario
con cantici in onore della Madonna
Martedì 6 agosto: Festa della
Trasfigurazione di Nostro Signore Gesù Cristo
Ore 09.00 S.Messa d’orario
con cantici
Anticipiamo:
Come ogni anno
festeggeremo solennemente l’Assunzione al Cielo in anima e corpo
della Beata Vergine Maria, denominata la Pasqua dell’Estate.
Quest’anno sarà
la nostra Corale parrocchiale diretta dal M° Elìa Macrì ad animare
le solenni funzioni:
Le celebrazioni
per questa Solennità sono le seguenti:
Mercoledì 14 agosto:ore 09.00
S.Messa solenne della Vigilia dell’Assunzione della B.V. Maria
ore 19.00 S.Messa solenne
dell’Assunzione della B.V. Maria al Cielo
(assolve il precetto festivo)
Sarà eseguita la “Messa a
quattro voci” di C.Monteverdi (1567-1643) con
mottetti del medesimo autore tratti dal “Vespero della B.Vergine”
Giovedì 15 agosto: E’ festa
di precetto, le SS.Messe, quindi seguiranno l’orario festivo.
SS.Messe ore 09.00 – 11.00
Ore 18.30 Vesperi solenni. Salmi
musicati da T.L. da Victoria ed il
“Magnificat” di F.Cavalli
Ore 20.30 Concerto
Vi saluto e Vi
benedico paternamente
Don
Stefano Canonico
Note:
- Il Parroco è a
disposizione dei Fedeli dopo ogni S.Messa o per appuntamento
- L’Ufficio
parrocchiale è aperto ogni mercoledì non festivo dalle ore 9.30
alle ore 12.00
- Le offerte pervenute
finora per il baldacchino sono di Euro 2.801,00 mancano Euro 699,00
per il
completamento della
spesa sostenuta.
- Le offerte ricevute per
i paramenti ammontano a Euro 2.792,50 mancano Euro 707,50
- Grazie a Quanti hanno
già offerto il loro contributo.
- Grazie a Quanti
potranno concorrere per il saldo.
- Le offerte possono
essere consegnate direttamente al parroco o a chi per lui presente in
sacrestia.
Grazie
- E’ disponibile, in
sacrestia, il libro “”PAPA FRANCESCO”: la vita e le sfide””,
di Saverio Gaeta –
Edizioni S. Paolo S.r.L
(€ 9.90)
- In sacrestia trovate il
catechismo YOUCAT per conoscere e vivere la fede della Chiesa (€
12.99)
- I nuovi libretti
della storia della nostra chiesa sono disponibili in sacrestia
- Si fa presente che la
nostra chiesa non riceve contributi da nessuno e quindi vive con le
offerte dei
fedeli. Un grazie ai
benefattori.
- Per eventuali bonifici
o versamenti presso la FriulAdria Credit Agricole – via Mazzini 7 –
34121 Trieste: conto
corrente 400855/12 – codice IBAN IT68I0533602207000040085512
- Chi è interessato a
consultare il “Blog” della parrocchia, su internet può digitare
l’indirizzo:
www.tradizionetrieste.info
20 luglio 2013
Bollettino parrocchiale: Domenica XVI del Tempo Ordinario - 21 luglio 2013
Vangelo: Lc 10,38-42
Marta
dimostra una generosa ospitalità ricevendo Cristo in casa sua;
questa è una grande opera perché sta preparando il cibo per il
Santo dei Santi e i Suoi discepoli, Maria si è cibata della
giustizia e della verità di Gesù che è il Pane di vita. Il corpo
di Cristo (la Chiesa) ha bisogno di ascoltatori ed operatori della
Parola di Dio, infatti si potrebbe dedurre che l’amore di Marta
fosse più fervido di quello di Maria perché era pronta a servirLo
anche prima che venisse ed era stata la prima a correrGli incontro
quando venne a risuscitare dai morti suo fratello Lazzaro. Lodando
Maria Gesù non critica Marta in alcun modo, ma chiarisce che il
servizio al corpo è transitorio, mentre l’ascolto della Parola di
Dio è eterno; Maria è pienamente impegnata nell’attività del
pellegrinaggio, cantando alleluia di lode quando riceve
l’insegnamento del Signore.
(S.Agostino, S.Ambrogio,
S.Efrem il Siro, Giovanni Cassiano)
Ricordiamo per l’entrante settimana:
domenica 21 luglio: ore 18.30
Funzione vespertina in onore del Preziosissimo Sangue
SalutandoVi
,paternamente Vi benedico
Don
Stefano Canonico
Note:
- Il Parroco è a
disposizione dei Fedeli dopo ogni S.Messa o per appuntamento
- L’Ufficio
parrocchiale è aperto ogni mercoledì non festivo dalle ore 9.30
alle ore 12.00
- Le offerte pervenute
finora per il baldacchino sono di Euro 2.801,00 mancano Euro 699,00
per il
completamento della
spesa sostenuta.
- Le offerte ricevute per
i paramenti ammontano a Euro 2.752,50 mancano Euro 747,50
- Grazie a Quanti hanno
già offerto il loro contributo.
- Grazie a Quanti
potranno concorrere per il saldo.
- Le offerte possono
essere consegnate direttamente al parroco o a chi per lui presente in
sacrestia.
Grazie
- E’ disponibile, in
sacrestia, il libro “”PAPA FRANCESCO”: la vita e le sfide””,
di Saverio Gaeta –
Edizioni S. Paolo S.r.L
(€ 9.90)
- In sacrestia trovate il
catechismo YOUCAT per conoscere e vivere la fede della Chiesa (€
12.99)
- I nuovi libretti
della storia della nostra chiesa sono disponibili in sacrestia
- Si fa presente che la
nostra chiesa non riceve contributi da nessuno e quindi vive con le
offerte dei
fedeli. Un grazie ai
benefattori.
- Per eventuali bonifici
o versamenti presso la FriulAdria Credit Agricole – via Mazzini 7 –
34121 Trieste: conto
corrente 400855/12 – codice IBAN IT68I0533602207000040085512
- Con il contributo
del 5 per mille all’Associazione “Amici della Musica Luigi e
Federico Ricci”,
Associazione che
collabora strettamente con la nostra chiesa del Rosario per la parte
musicale,
potremo godere
ancora del canto e della musica della nostra Corale parrocchiale. E’
sufficiente
scrivere il codice
fiscale 90118110320 e apporre la firma nell’apposito riquadro a
sostegno delle
ONLUS sui modelli
730, UNICO e CUD. Grazie della Vostra collaborazione
08 luglio 2013
Bollettino parrocchiale: Domenica XIV del Tempo Ordinario - 7 luglio 2013
Vangelo: Lc 10,1-12.17-20
Proprio come i Dodici
preannunciano il ministero episcopale della Chiesa, così i settanta,
come alcuni autori antichi leggono invece di “settandue”,
rappresentano il presbiterato. Gesù invia i settanta come agnelli in
mezzo ai lupi e questo adempie la profezia di Isaia che, alla fine
dei tempi, lupi e agnelli abiteranno insieme in pace, quando un
piccolo fanciullo li guiderà, ma essi saranno in grado di
sopravvivere come pecore fra i lupi perché Gesù è il loro pastore
e li proteggerà da loro anche in mezzo alle persecuzioni. I
discepoli sono inviati senza provviste perché devono essere
dipendenti dal Signore della messe, sono annunciatori del Vangelo non
mercanti. L’augurio della pace deve essere dato a tutti senza
discriminazione, anche se sarà ricevuto solo da coloro che sono
figli della pace perché questo augurio dischiude l’essenza del
Padre.
I discepoli non devono
essere distratti in nessun modo durante la loro missione e per questo
non devono salutare nessuno lungo la strada, perché questo non li
trattenga dall’obiettivo loro assegnato del proclamare il Regno di
Dio. Quando i discepoli sono respinti, devono scuotere la polvere dai
loro piedi, la polvere del giusto come un segno di vendetta contro
coloro che non fanno penitenza che avranno una punizione peggiore di
quella di Sodoma, infatti respingere i settanta significa ricevere
una pena più dura di quella di Tiro e Sidone.
La
potenza sul diavolo conferma la parola che Cristo li ha inviati a
predicare e Satana è paragonato ad una folgore perché la luce
simboleggia la sua condizione precedente ed il cadere la sua
perversione. Come il lampo che splende per un momento ed è passato,
così anche il potere di Satana è svanito ed egli è caduto di
fronte alla vittoria della Croce che lo distrugge. Il potere dei
discepoli di camminare sugli scorpioni deriva dalla realtà del fatto
che Cristo ha schiacciato la testa del Serpente, perché, anche
quando sono avvelenati da scorpioni e serpenti, Cristo li guarisce
tramite la medicina delle Sue ferite sulla Croce. Cristo sottomette
Satana nel Suo Battesimo nel Giordano e da allora ci dà questo
potere attraverso il Battesimo che abbiamo in comune con Lui. I
discepoli non devono gioire degli onori che sono stati dati loro, ma
del fatto che i loro nomi sono scritti nel libro della vita di Dio,
sotto ai nomi di Abramo, Isacco, Giacobbe e tutto il popolo eletto
del passato.
( S.Beda il
Venerabile, S.Ambrogio, S.Efrem il Siro,S.Agostino, S.Cirillo
d’Alessandria, S.Giovanni Crisostomo, S.Massimo di Torino,
S.Cirillo di Gerusalemme)
Si ricorda per l’entrante settimana:
Domenica 7 luglio: ore 18.30
Funzione vespertina in onore del Preziosissimo Sangue.
Anticipiamo:
Come ogni anno
festeggeremo solennemente la Festa dell’Assunzione di Maria SS.ma
al Cielo.
Quest’anno sarà
la nostra Corale parrocchiale diretta dal M° Elìa Macrì ad animare
le solenni funzioni che sinteticamente ricordiamo:
Mercoledì 14 agosto: Ore 09.00
S.Messa solenne della Vigilia dell’Assunzione della B.V. Maria
Ore 19.00 S.Messa solenne
dell’Assunzione della B.V. Maria al Cielo.
(assolve il precetto festivo)
Sarà eseguita la”Messa a
quattro voci” di C.Monteverdi (1567-1643)
con mottetti del medesimo autore tratti dal “Vespero
della B.Vergine”
Giovedì 15 agosto: SS.Messe ore
09.00 -11.00
Ore 18.30 Vesperi solenni.
Salmi musicati da T.L. da Victoria ed il “Magnificat” di
F.Cavalli.
Ore
20.30 Concerto
In occasione dell’Anno della Fede e
del MDCC anniversario dell’Editto di Costantino sarà celebrato un
solenne Triduo in occasione della Festa dell’Esaltazione della
S.Croce (14 settembre): Le SS.funzioni saranno animate dalla Corale
parrocchiale diretta dal M° Elìa Macrì.
Le annunciamo
sinteticamente:
Venerdì 13 settembre: ore 18.30
solenne intronizzazione della Reliquia della S.Croce.
Verranno eseguiti brani in gregoriano, polifonia e le
“sette parole di
Gesù Cristo sulla Croce” di H. Schutz (1585-1672)
Sabato 14 settembre: ore 19.00
S.Messa solenne della Festa dell’Esaltazione della S.Croce
(assolve il precetto festivo)
Sarà eseguita la Messa “Ad Cantus Missae” di J.G.Rheimberger
(1839-1901)
Domenica 15 settembre: SS.Messe:
ore 09.00 – 11.00
Ore 17.30 S.Messa con cantici
in onore della B.V. Addolorata.
Verranno eseguiti brani tratti dallo “Stabat Mater” di Pergolesi
( 1710-1736).
Al termine solenne
Processione Eucaristica attraverso le vie della Parrocchia,
benedizione del mare, al rientro in chiesa sarà eseguito
l’”Exultate, Jubilate” di Mozart (1756-1791) e verrà impartita
la Benedizione Eucaristica.
Augurando a tutti
“Buone vacanze”, vi saluto e fraternamente vi benedico.
Don
Stefano Canonico
04 luglio 2013
26 giugno 2013
Bollettino parrocchiale: DOMENICA XII DEL TEMPO ORDINARIO (SECONDO IL RITO ROMANO ANTICO:V DOPO PENTECOSTE,Mt 5,20-24) 23 giugno 2013
Vangelo:Lc 9,18-24
Pietro
è il primo discepolo, infatti è il primo uomo nel Vangelo a
professare che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio. Il Signore sta
obbligando i Suoi discepoli ad esaminare le dicerie che circolavano
tra le folle e la luce alla fine scende su Pietro che comprende che
Gesù è il più grande di tutti i Profeti perché è il Cristo di
Dio, il Salvatore di tutti e lo professa con determinazione.
Confessare Gesù come il Cristo è confessare la fede, è affermare
che Gesù è Dio, l’Incarnato, il Crocifisso ed il Risorto. E’ il
grande miracolo della moltiplicazione dei pani a suscitare in Pietro
l’affermazione che Gesù è il Figlio di Dio. I discepoli devono
tenere segreto il fatto che il Messìa debba soffrire, morire e poi
risorgere a causa dello scandalo della Passione, è solo dopo la Sua
Risurrezione che dovranno proclamarne la Passione e la Risurrezione
come comandano le sue ultime parole ai discepoli. Lo scandalo della
Croce è menzionato per la prima volta in connessione con la sequela
di Gesù da parte dei discepoli. La Croce abbraccia l’intera
Passione di Gesù per noi e portarla significa essere pronti a morire
per Cristo anche se le abitudini della vita portano i maggiori
ostacoli a farlo. Questa è la condizione di coloro che sono stati
battezzati nella morte e nella risurrezione di Cristo, per i santi
quello che si dimostra duro e difficile non è da temere, ma se ne
deve fare esperienza come di una gioia. I piaceri e le ricchezze
cadono, ma la giustizia ci libera dalla morte. Uno che cerca di
salvare la sua vita ora, poiché ama il mondo, la perderà
eternamente perché mostrerà di essersi vergognato del Figlio
dell’Uomo; uno che perde la sua vita ora la salverà eternamente
perchè il Figlio dell’Uomo non si vergognerà di lui quando verrà
nella gloria. Benedizioni e ricompense aspettano coloro che non si
sono vergognati di Gesù e delle Sue parole.
(S.Cirillo di
Alessandria, S.Ambrogio, S. Girolamo, S.Basilio di Cesarea).
I Santi sono coloro che
hanno vissuto intimamente il mistero della Passione salvifica di
Cristo Signore, coloro che hanno abbracciato la Croce con tutte le
sue implicazioni. E proprio in questa settimana venereremo dei
“colossi” della Fede: S.Giovanni Battista e i SS.Apostoli Pietro
e Paolo.
Giovanni,
detto il “Battezzatore” (Battista), è figlio di Zaccaria e
di Elisabetta, entrambi di stirpe sacerdotale. Sappiamo, dalle parole
dell’angelo Gabriele, che Giovanni (il cui nome significa “Dio è
propizio”) è concesso ai due coniugi in età avanzata. Già
vaticinato nella S.Scrittura come precursore del Messìa, Giovanni
incarna il carattere forte di Elìa. La sua missione infatti
rassomiglierà “nello spirito e nella potenza” a quella del
profeta Elìa, inviato a preparare “un popolo perfetto” per
l’avvento del Messìa. Il nascituro avverte la presenza di Gesù
“sobbalzando di gioia” nel seno materno in occasione della visita
di Maria alla cugina Elisabetta. Inviato da Dio a “raddrizzare le
vie del Signore”, fu santificato dalla grazia divina prima ancora
che i suoi occhi si aprissero alla luce. “Ecco – dice Elisabetta
– <ripiena di Spirito Santo> a Maria – appena la voce del
tuo saluto ha colpito i miei orecchi, il bambino ha esultato di gioia
nel mio seno”. Secondo la cronologia suggerita dall’angelo
Gabriele (“questo è il sesto mese per Elisabetta”), la nascita
del Precursore, come viene anche chiamato S.Giovanni Battista, è
stata fissata dalla Chiesa latina tre mesi dopo l’annunciazione e
sei mesi prima del Natale. La celebrazione della Natività del
Battista è, con quella della nascita di Gesù e di Maria, la sola
festività liturgica che la chiesa dedica alla nascita di un Santo.
S.Giovanni Battista, scelto a patrono da ben sessantasei città e
paesi italiani, è il primo Santo venerato nella chiesa universale
con una festa liturgica particolare, in data antichissima. Già
S.Agostino (354-430) ci dice che il Santo era commemorato il 24
Giugno nella Chiesa africana.
Oggi
in Roma era giorno politurgico, poiché delle quattro Messe in onore
del Battista recensite nel Sacramentario Leoniano (VI-VII sec.) (per
“Sacramentario” si intende una raccolta antichissima di formulari
di Messe), la terza reca appunto il titolo: “Ad fontem”. E’
segno dunque che le altre erano celebrate nella grande basilica del
Salvatore (S.Giovanni in Laterano) ed in qualche altro santuario
urbano intitolato a S.Giovanni – papa Simmaco (498-514) ne aveva
eretto uno anche presso il battistero Vaticano – e che solo la
terza Messa era offerta nell’oratorio Lateranense costruito da papa
Ilaro (461-468) “Ad fontem”. Di questa primitiva ricchezza della
liturgia romana, il Sacramentario Gregoriano (VII sec.) conserva una
traccia. Oltre la Messa notturna, vi sono le collette (Colletta: la
prima delle preghiere della S.Messa) tanto “in prima Missa”, che
per una seconda , verosimilmente la stazionale,celebrate nell’aula
del Salvatore.
Anche
ai Vesperi ricorre lo stesso ordinamento. Dopo l’Ufficio compiuto
nella grande basilica Lateranense il Clero s’incamminava
processionalmente a celebrare come il giorno di Pasqua, uno più
breve “ad fontes”, di cui il Gregoriano ci conserva la colletta
finale. Nessuno si meraviglierà di questa magnificenza dell’antica
devozione verso il Battista, quando si rifletta sul ruolo eminente
avuto da S.Giovanni nella storia della salvezza come già abbiamo
sottolineato. La sua “bolla di canonizzazione” la si trova nello
splendido elogio che di lui fece lo stesso Cristo Gesù quando lo
indicò alle folle come il più grande tra tutti i profeti e nati da
donna, il nuovo Elìa, la lucerna ardente e splendente. Altrettanto
antica è la celebrazione della vigilia del Santo, conosciuta già
nel Sacramentario Leoniano, soppressa soltanto dal nuovo calendario
liturgico.
La
melodia dell’antifona all’”Introito” (inizio) della Messa
della Vigilia di S.Giovanni è uno dei più squisiti pezzi dell’arte
gregoriana, come in genere il canto di quasi tutte le Messe
vigiliari, a preferenza delle stesse Messe delle solennità e questo
perché, per gli antichi, il Sacrificio solenne al termine della
Vigilia notturna era precisamente la Messa festiva dove tutti
convenivano. In origine, infatti, era l’unica Messa che si
celebrava nei giorni di grande solennità.
Il
suo culto ovunque diffuso è caratterizzato, in giugno, dalle
ritualità tipiche delle feste del solstizio, quali l’accensione di
fuochi e danze e corse intorno e sopra ad essi, che celebravano
insieme al Santo che segnò il passaggio dall’Antica alla Nuova
Alleanza, dalla promessa alla pienezza dei tempi, il passaggio dalle
promesse primaverili di frutti e vita alla pienezza estiva dei
raccolti: la sua vigilia veniva quindi celebrata con fuochi e balli,
e si restava nei campi per bagnarsi con la rugiada, chiaro richiamo
all’acqua battesimale, fatto che costituiva un ottimo auspicio. La
simbologia del fuoco è vastissima citiamo ad esempio quella della
purificazione perché esternamente attinente a questa Festa: basti
ricordare gli incendi dei campi per eliminare le stoppie e gli
arbusti così da preparare un terreno fertile che produrrà natura
viva e rigogliosa. Ciò logicamente richiama alla mente la penitenza,
tanto vissuta e praticata dal Battista, attraverso la quale veniamo
ad eliminare da noi, bruciamo le opere morte del Maligno che ci
degradano, che ci rendono spiritualmente sterili per divenire invece
terreno fertile, accogliente dove la Grazia celeste può attecchire
facilmente ed operare meraviglie come appunto nei Santi.
La
“Legenda aurea” (antica raccolta di narrazioni della vita dei
Santi) riporta i suoi nove speciali privilegi:
- la sua nascita fu annunziata dallo stesso angelo che portò l’annuncio a Maria
- esultò nel seno materno all’incontro con Gesù
- la prima a prenderlo in braccio alla nascita fu Maria
- restituì al padre la parola
- istituì il Battesimo
- annunziò la missione di Gesù
- Lo battezzò
- Fu da Lui lodato
- Annunciò a quanti erano nel Limbo la Sua imminente venuta
Il Suo patronato di
cantori e musicisti deriva dal fatto che il monaco Guido d’Arezzo
(999ca-1050) definì i nomi delle note prendendoli dalle sillabe
iniziali dell’inno dei Vesperi in suo onore composto da Paolo
Diacono (dopo il 720- ca 799) monaco cassinese nativo di Cividale del
Friuli:
“UT queant
laxis/ REsonare fibris/ MIra gestorum/ FAmuli
tuorum/ SOLve polluti/ LAbii reatum,/ Sancte
Ioannes”.
La nota “si” è
composta da S (Sancte) e I (Ioannes). Questo dice la prima strofa
dell’inno suddetto: “Perché i devoti possano cantare con tutta
lena le tue mirabili gesta, togli la colpa che contamina il labbro, o
S.Giovanni”. Ricordiamo che UT fu sostituito da DO in Italia nel
XVII secolo.
Nella
storia della Redenzione, dunque il Battista è tra le personalità
più singolari: è l’ultimo profeta ed il primo apostolo in quanto
precede il Messìa e gli rende testimonianza. E’ più che un
profeta – disse ancora Gesù – Egli è colui del quale sta
scritto: Ecco io mando il mio messaggero davanti a te per preparare
la tua via dinanzi a te”. Fustigatore dell’ipocrisia e del
malcostume, pagò col martirio il rigore morale che egli non solo
predicava, ma metteva in pratica, senza cedimenti anche di fronte
alla minaccia di morte. Il 29 agosto la Chiesa ricorda con una
seconda celebrazione liturgica il martirio del Battista, prototipo
del monaco e del missionario.
Sabato 29 giugno
ricorre la solennità dei SS.apostoli Pietro e Paolo.
Pietro, chiamato
prima Simone, figlio di un certo Giona o Giovanni, era originario di
Betsaida in Galilea. Dopo il suo matrimonio spostò il suo domicilio
a Cafarnao e qui insieme al fratello Andrea esercitava il mestiere di
pescatore. Andrea era discepolo di Giovanni Battista ed essendosi un
giorno incontrato con Gesù ed avendoLo riconosciuto come Messìa
(che significa “Inviato”) condusse a Lui suo fratello Simone che
ricevette dal Signore il nome di Pietro. Chiamato poi ad essere
discepolo di Gesù, venne ascritto per primo al Collegio Apostolico
ed ebbe il primo posto tra loro. Per tre anni seguì da vicino Gesù
Cristo, ascoltando i Suoi insegnamenti, presenziando ai Suoi
miracoli, ricevendo i più grandi favori e mostrandosi impetuoso e
pieno di fede e di amore ardente. Per questo, sebbene per debolezza
poi Lo rinnegasse,meritò di essere fatto dal Signore Pastore Supremo
di tutta la Chiesa.Nel giorno di Pentecoste per primo predicò
coraggiosamente che il Signore Gesù è il Salvatore convertendo
circa tremila persone, per primo fece un miracolo nel nome di Gesù
Nazareno annunziando sempre apertamente che non v’è salvezza se
non in Lui. Dopo varie persecuzioni, imprigionato da Erode Agrippa,
fu liberato miracolosamente da un Angelo per approdare poi a Roma e
fondarvi la madre di tutte le Chiese. Tornato in Oriente, presiedette
il Concilio di Gerusalemme e dopo aver predicato il Vangelo in
diversi luoghi andò nuovamente a Roma dove concluse la Sua vita con
il glorioso martirio, avvenuto, secondo la tradizione l’anno 67. Fu
crocifisso con la testa in giù e sepolto in Vaticano presso la via
Trionfale. Come scrittore Pietro ci ha lasciato due lettere.
Paolo nacque a
Tarso in Cilicia da pii genitori appartenenti alla tribù di
Beniamino. L’ottavo giorno dalla nascita fu circonciso e ricevette
il nome aramaico di Saulo, il Desiderato, a cui fu poi aggiunto il
soprannome romano di Paolo. Alle discipline giudaiche apprese prima
in famiglia e poi a Gerusalemme alla scuola del celebre Gamaliele,
aggiunse la professione di fabbricatore di tende che poi gli giovò
tanto da guadagnarsi il sostentamento senza essere di peso a nessuno.
Durante la vita pubblica del Signore sembra sia stato assente da
Gerusalemme poiché è certo che non conobbe il Divin Redentore. Ma
poco dopo la Pentecoste lo troviamo di nuovo a Gerusalemme ed
accortosi del pericolo che correva il Giudaismo, si sentì pieno di
zelo per la legge di Mosè, e non contento di approvare la morte di
Stefano si mise furiosamente a devastare la Chiesa di Dio. Convertito
prodigiosamente sulla via di Damasco, diventò l’Apostolo ed il
dottore dei Gentili, cioè dei pagani, che tutti ammiriamo. Dopo aver
convertito gran parte della Siria, dell’Asia Minore e della Grecia
venne arrestato a Gerusalemme e dopo due anni inviato a Roma per
essere giudicato dall’imperatore al quale si era appellato come
cittadino romano. Questa prigionìa durò due anni, dopo i quali potè
riacquistare la libertà. Allora, secondo molti scrittori si spinse
fino in Spagna a predicarvi il Vangelo, probabilmente verso il 64,
quindi ritornò in Oriente a visitare le chiese già fondate.
Ritornato a Roma, verso la fine del 66, venne subito imprigionato e
condannato a morte per decapitazione al II miglio della via Ostiense
e qui fu sepolto. La mirabile dottrina di S.Paolo è racchiusa nelle
sue stupende tredici lettere.
Oggi si discute ancora se
la “Lettera agli Ebrei” sia stata scritta dall’Apostolo delle
Genti oppure no.
La
solennità dei SS.Pietro e Paolo è una delle più antiche e solenni
dell’anno Liturgico. Essa venne inserita nel Santorale ben prima
della festa del Natale e vi era già nel IV secolo la costumanza di
celebrare in questo giorno tre SS.Messe: la prima nella Basilica di
S.Pietro in Vaticano, la seconda in S.Paolo fuori le Mura e la terza
nelle Catacombe di S.Sebastiano dove le reliquie dei due Apostoli
dovettero essere nascoste per qualche tempo per sottrarle alle
profanazioni. C’è un’eco di questa abitudine nel fatto che oltre
la S.Messa del giorno è previsto un formulario per la S.Messa
vespertina della vigilia per quanto riguarda anche il Rito Nuovo.
Dopo la Vergine Santissima sono proprio S.Pietro e S.Paolo, insieme a
S.Giovanni Battista i Santi ricordati più frequentemente e con
maggiore solennità nell’Anno Liturgico: oltre alla festa del 29
giugno ci sono infatti le ricorrenze del 25 gennaio (conversione di
S. Paolo), 22 febbraio (Cattedra di S.Pietro) e 18 novembre
(dedicazione delle Basiliche dei SS:Pietro e Paolo). Sembra poi che
la festa del 29 giugno sia stata la “Cristianizzazione” di una
ricorrenza pagana che esaltava la figura di Romolo e Remo, i due
mitici fondatori della Città Eterna. S.Pietro e S.Paolo, infatti,
pur non essendo stati i primi a portare la fede a Roma, sono
realmente i fondatori della Roma cristiana: l’antico inno liturgico
“Decora lux aeternitatis” li definisce “Romae Parentes”
(procreatori di Roma) che “fundata tali Sanguine” “celsum
verticem devotionis extulit” (fondata da tale sangue innalza il
vertice eccelso di devozione) così come recita un altro inno. La
Parola ed il Sangue sono il seme con cui i SS.Pietro e Paolo, uniti a
Cristo, hanno generato e generano la Roma cristiana e la chiesa
intera.
In
questo giorno così solenne ricordiamo nella nostra preghiera con
filiale e profondo affetto il Santo Padre, il Papa, successore di
S.Pietro. Con gratitudine chiediamo al Signore che lo ricolmi di ogni
grazia e benedizione perché il Suo altissimo Magistero sia sempre
così luminoso ed incida efficacemente nelle coscienze di ciascuno di
noi.
E’
da sottolineare che la nostra chiesa ha un dovere, almeno morale, di
festeggiare con particolare solennità S.Pietro e venerarLo come
Compatrono poiché il titolo che le compete di “Cappella Civica di
Trieste” viene ad ereditarlo, su istanza del Comune, previi accordi
con la Curia, dall’antica chiesa di S.Pietro edificata nel 1367 la
quale si fregiava di tale titolo suddetto e che fungeva inoltre da
aula di giustizia per le cause civili. Venne demolita nella seconda
metà del XIX secolo perché giudicata inappropriata e per far luogo
all’attuale Piazza dell’Unità d’Italia. Gli arredi sacri
furono trasferiti nella nostra chiesa che riassunse il nome di “Beata
Vergine del Rosario” dopo la non breve parentesi (1785-1870) in cui
fu di proprietà della Comunità evangelica di confessione augustana
a seguito delle soppressioni giuseppine e perciò adibita al culto
protestante e dedicata alla SS.Trinità. Acquistata dal Comune di
Trieste fu riconsacrata il 1° febbraio 1871 dall’allora Vescovo,
Mons. Bartolomeo Legat, alle ore 9 del mattino alla presenza della
Municipalità e del Podestà Massimiliano d’Angeli.
Per
“Cappella Civica” si intende il luogo di culto, cioè la chiesa
di proprietà del Comune e dallo stesso deputata ad essere luogo in
cui festeggiare religiosamente avvenimenti ed anniversari
significativi inerenti la Municipalità o, più ampiamente, la città
stessa. L’istituzione “Cappella Civica” così come sopra
descritta, non va confusa con il Coro denominato “Cappella Civica”,
dal 1538 sostenuto economicamente dal Comune perché animasse le
Liturgie della Cattedrale di S.Giusto. Infine si vuol far notare che
sulla parete destra della nostra chiesa, in prossimità del
presbiterio, si conserva una grande tela, dipinta nel 1630 dal
pittore veneziano Sante Peranda, che raffigura il Principe degli
Apostoli mentre estrae dalla bocca di un pesce appena pescato la
moneta del tributo, quadro appartenuto all’antica chiesa di
S.Pietro.
Per
l’importante occasione della solennità del 29 giugno p.v.,
Natalizio dei SS.Apostoli Pietro e Paolo la nostra Corale
parrocchiale diretta dal M° Elìa Macrì ha preparato una S.Messa
veramente monumentale e di grande effetto composta da Joseph Gabriel
Rheinberger (1839-1901), la Messa “Ad Cantus Missae” Op. 109 per
doppio coro a 8 voci. Ai Vesperi sarà eseguito, dopo la loro
conclusione, un Inno in onore di S.Pietro il cui testo è stato
composto dal prof. Dott. Giulio Micheli da appena qualche settimana e
proprio per la nostra chiesa, tenendo presente le vicende storiche
della Cappella Civica ora dedicata alla B.V. del Rosario, mentre la
musica preesistente è stata rielaborata dal dott. Marco Plesnicar.
La
musica della breve Antifona in onore dei due grandi Apostoli, che
sarà eseguita dopo il suddetto Inno, è di composizione maltese e
risale al XIX secolo mentre il testo è desunto dalla Liturgia.
In
tale data festeggeremo anche l’onomastico del prof. Can. Pietro
Zovatto a cui vanno i nostri più sentiti e cordiali auguri.
Ricordiamo,
dunque, per l’entrante settimana:
Domenica 23 giugno:
ore 18.30 nella piazzetta antistante la chiesa, benedizione del Fuoco
in
occasione dell’apertura della solennità della Natività
di S.Giovanni Battista.
Seguiranno i primi
Vesperi solenni in onore del Santo.
Lunedì 24 giugno:
Solennità della Natività di San Giovanni Battista
Ore 09.00
S.Messa cantata in latino
È presente la
Corale parrocchiale
Venerdì 28 giugno:
Vigilia dei SS.Apostoli Pietro e Paolo
Ore 09.00
S.Messa cantata in latino
E’ presente
la Corale parrocchiale
Ore 18.30 Primi
Vesperi della Solennità dei SS.Apostoli Pietro e Paolo.
Inno ed Antifona.
Saranno
presenti i tenori Mathia Neglia e Raffaele Prestinenzi ed
il baritono Tiziano Vojtissek
Sabato 29 giugno:
Solennità dei SS.Apostoli Pietro e Paolo. (Non è festa di precetto)
Ore 17.30 S.Messa
d’orario (assolve il precetto festivo domenicale)
Ore 19.00 S.Messa
solenne d’orario in latino (assolve il precetto festivo domenicale)
Sarà eseguita
dalla Corale parrocchiale diretta dal M° Elìa Macrì la Messa “Ad
Cantus Missae” di J.G.Rheinberger Op.109 per doppio coro a 8
voci.
Anticipiamo:
Domenica 30 giugno:
SS.Messe ore 09.00 – 11.00
Al termine della
S.Messa delle ore 09.00 inaugurazione di una targa
commemorativa in ricordo di Mons. Antonio Dessanti posta
sul banco davanti
all’Altare dei Caduti.
Ore 18.30 Vesperi
solenni dei SS.Apostoli Pietro e Paolo.
Inno ed Antifona
Saranno presenti i
tenori Mathia Neglia e Raffaele Prestinenzi ed
il baritono Tiziano Vojtissek.
A tutti i saluti più
cordiali e la paterna benedizione
Don
Stefano Canonico
03 giugno 2013
Bollettino parrocchiale: Corpus Domini - 2 giugno 2013
L’introduzione
di questa festa risale al XIII secolo per opera specialmente della monaca
Giuliana di Retinnes presso Liegi nel Belgio (1193-1258):
Urbano
IV, a seguito del celeberrimo miracolo di Bolsena in cui l’Ostia consacrata
stillò sangue sul Corporale, con bolla dell’8 agosto 1264 fissava questa festa
al giovedì dopo la solennità della SS.Trinità e incaricava S.Tommaso d’Aquino
di comporre l’Ufficio e la Messa.
L’aspirazione,
più o meno cosciente, dell’umanità è l’unione con Dio e Lui ha risposto a
questo desiderio fin da quando era su questa terra con un dono eccezionale con
il donarsi, cioè, all’uomo sotto le Sacre Specie, nell’augustissimo Sacramento
dell’Altare. Quindi il Corpus Domini non è solamente festa del Signore ma anche
dell’uomo che unendosi a Lui trova la piena realizzazione di sé stesso.
Durante la
settimana, e precisamente venerdì prossimo si festeggerà la solennità del
Sacratissimo Cuore di Gesù. E’ perciò importante fornire una, seppur breve,
panoramica sui fondamenti e sul significato di questa Festa.
Il venerdì che
segue la seconda domenica dopo Pentecoste (cioè il venerdì dopo l’ottava del
Corpus Domini) la Chiesa celebra la solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù.
Oltre alla celebrazione liturgica, molte altre espressioni di pietà hanno come
oggetto il Cuore di Cristo. Come hanno spesso ricordato i Romani Pontefici, la
devozione al Cuore di Cristo ha un solido fondamento nella Scrittura. Gesù che
è uno con il Padre invita i Suoi discepoli a vivere in intima comunione con
Lui, ad assumere la Sua persona e la Sua parola come norma di condotta e rivela
se stesso come “maestro” “mite ed umile di cuore”. Si può dire, in un certo
senso, che la devozione al Cuore di Cristo è la traduzione in termini culturali
dello sguardo che, secondo la parola profetica ed evangelica, tutte le
generazioni cristiane volgeranno a Colui che hanno trafitto, cioè al Cristo
trafitto nel costato dalla lancia, dal quale scaturì sangue ed acqua, simbolo
del “mirabile sacramento di tutta la Chiesa” (S.Agostino). Il testo giovanneo
che narra l’ostensione delle mani e del costato di Cristo ai discepoli e l’invito
da Lui rivolto a Tommaso di stendere la sua mano e di metterla nel Suo costato
ha avuto anch’esso un notevole influsso nell’origine e nello sviluppo della
pietà ecclesiale verso il Sacro Cuore. Il Medioevo è stato un’epoca
particolarmente feconda per lo sviluppo della devozione al Cuore del Salvatore.
Uomini insigni per santità e dottrina, come S.Bernardo (+1153), S.Bonaventura
(+1274), e mistici come S.Lutgarda (+1246), S.Matilde di Magdeburgo (+1282), le
sante sorelle Matilde (+1299) e Gertrude (+1302) del monastero di Helfta,
Ludolfo di Sassonia (+1378), S.Caterina da Siena (+1380) approfondirono il
mistero del Cuore di Cristo. Nell’epoca moderna il culto del Cuore del
Salvatore conobbe nuovi sviluppi. In un tempo in cui il giansenismo proclamava
i rigori della giustizia divina, la devozione al Cuore di Cristo costituì un
efficace antidoto per suscitare nei fedeli l’amore al Signore e la fiducia
nella Sua infinita misericordia, di cui il Cuore è pegno e simbolo. S.Francesco
di Sales (+1622), che assunse come norma di vita ed apostolato l’atteggiamento
fondamentale del Cuore di Cristo, cioè l’umiltà, la mansuetudine, l’amore
tenero e misericordioso; S.Margherita Maria Alacoque (+1690), a cui il Signore
mostrò ripetutamente le ricchezze del Suo Cuore; S.Giovanni Eudes, promotore
del culto liturgico al Sacro Cuore, S.Claudio de la Colombière, S.Giovanni
Bosco (+1888) ed altri Santi sono stati insigni apostoli della devozione al
Sacro Cuore.
Ricordiamo per l’entrante settimana:
Domenica 2 giugno:
SS.Messe ore 09.00-11.00
Ore
18.00 Mons. Arcivescovo celebrerà la S.Messa nella chiesa di S.Giacomo
Apostolo.
Al termine si terrà la Processione Eucaristica cittadina che
raggiungerà il piazzale di S.Giusto dove
l’Arcivescovo pronuncerà la sua omelia
ed
impartirà la Benedizione Eucaristica.
Al pomeriggio
la nostra chiesa rimarrà chiusa.
Venerdì 7 giugno:
Solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù
I^
Venerdì del Mese
Ore
09.00 S.Messa d’orario
Ore
18.30 Adorazione Eucaristica
Ore
19.00 S.Messa in latino “coram Exposito”.
Al termine verranno cantate le Litanie del
S.Cuore ed inoltre verrà recitato l’Atto di Riparazione al Sacratissimo Cuore
di Gesù a cui, per l’odierna occasione è annessa l’Indulgenza Plenaria alle
solite condizioni (Confessione e Comunione Sacramentali quanto prima, recita di
un “Pater”, “Ave” e “Gloria” secondo le intenzioni del Sommo Pontefice.
Per chi desidera compiere,
inoltre, la pia pratica dei Primi Nove Venerdì del Mese, dopo essersi
confessato deve comunicarsi in questo
giorno)
Sabato 8 giugno:
Festa del Cuore Immacolato di Maria.
Ore 17.30 S.Messa d’orario (assolve il
precetto festivo)
Ore 19.00 S.Messa d’orario in
latino cantata (assolve il precetto festivo)
Verrà
celebrata la S.Messa del S.Cuore traslata dal venerdì poiché secondo il Rito
Romano antico le rubriche concedono di poter celebrare la domenica successiva
questa importantissima solennità per comodità dei fedeli che fossero stati
impossibilitati a parteciparvi in giorno lavorativo.
Riproponiamo
il calendario delle celebrazioni liturgiche particolari per il mese di giugno
Domenica 9 e 16
giugno: ore 18.30 Coroncina del S.Cuore, breve catechesi, Litanie del
S.Cuore e
Benedizione Eucaristica. Saranno presenti i tenori Raffaele Prestinenzi,
Mathia Neglia e il baritono Tiziano Vojtissek.
Domenica 23 giugno:
ore 18.30 Benedizione del Fuoco in occasione dell’apertura della Solennità
della
Natività di S.Giovanni Battista. Faranno immediatamente seguito i primi
Vesperi
solenni in onore di S.Giovanni.
Sabato 29 giugno:
Solennità dei SS.Apostoli Pietro e Paolo
Ore
17.30 S.Messa d’orario (assolve il precetto festivo domenicale)
Ore
19.00 S.Messa d’orario solenne in latino (assolve il precetto festivo
domenicale). E’ presente la
Corale parrocchiale diretta dal M° Elìa Macrì
Domenica 30 giugno:
ore 18.30 Vesperi solenni in onore dei SS.Apostoli Pietro e Paolo.
Al termine
verranno eseguiti l’Inno e l’Antifona in onore dei SS.Apostoli.
Saranno presenti i tenori Raffaele Prestinenzi , Mathia Neglia e il
baritono Tiziano Vojtissek.
Da domenica 2 giugno
a domenica 25 agosto compresa ed anche il 15 agosto (Assunzione della B.V.
Maria al Cielo) è sospesa la S.Messa delle ore 17.30.
Tranne il 2 giugno
rimane invece fissa alle ore 18.30, la Funzione vespertina.
SalutandoVi e paternamente
benedicendoVi
Don Stefano Canonico
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