La recita del Rosario
Il
Rosario si recita continuamente. Si recita nelle chiese, nei
santuari, nei pellegrinaggi e anche nei cortei funebri. Le comunità
religiose e le famiglie cristiane ogni sera si raccolgono per
recitare il Rosario. Ogni buon cristiano non va a letto senza aver
prima recitato il Rosario. Così esso è la lode perenne che sale
alla Regina del cielo.
Molti
mettono buona volontà per recitare bene il Rosario. I più invece lo
recitano male. Spesso è la preghiera fatta senza raccoglimento; si
sbriga in fretta, si mormora confusamente; si riduce ad una preghiera
superficiale, distratta. Quando si recita in famiglia si interrompe
con facilità; qualcuno ci si addormenta. Così il Rosario, recitato
male, non è la corona intrecciata di fiori freschi e profumati, ma è
la corona intrecciata confusamente e con fiori sciupati. E la Madonna
non lo può gradire.
Si
deve recitare attentamente e devotamente. Occorre modestia di
atteggiamento e di espressione; occorre sempre calma e rispetto,
pronuncia chiara delle parole. La fretta è sempre nemica della
preghiera. Vale più una sola parte del Rosario recitata bene che
l’intero Rosario recitato in fretta.
In alcune famiglie si
prolunga molto la preghiera del Rosario; ma non è bene. A sera,
prima del riposo, se il Rosario dura troppo, i piccoli non lo
sopportano e i grand,i stanchi del lavoro, non rispondono bene o si
addormentano. Perciò basta solo recitare il Rosario con la Salve
Regina e le litanie della Madonna. Non aggiungere altre preghiere.
Poco, ma bene.
E
noi recitiamo il Rosario? La nostra recita è cosciente e devota?
Offriamo ogni giorno questa corona di rose alla Madonna? Forse tanti
giorni son passati senza intrecciare la santa corona. Si trova tempo
per cose inutili e non si trova un quarto d’ora per la recita del
Rosario. Dobbiamo recitarlo e recitarlo bene: pregare col cuore,
sentire la Madonna vicina, parlare con Lei. Il Rosario recitato bene
ci assicura la protezione di Maria e ci è di conforto nelle
afflizioni.
Felici
noi se lo recitiamo bene. Nell’ora della nostra morte la Madonna
accoglierà il nostro spirito e lo presenterà a Gesù, perché nel
Rosario mille e mille volte abbiamo detto:”Santa Maria, Madre di
Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell’ora della nostra
morte”.
Esempio: Pio XI e il
Rosario
Achille
Ratti, fu sempre devoto per la corona del Rosario. Eletto Papa, anche
nelle giornate piene di lavoro, dopo lunghe udienze, a qualsiasi ora,
qualche volta prima di mezzanotte, si raccoglieva in cappella con i
familiari e in ginocchio recitava il Rosario. Ne parlava sempre ai
novelli sposi; regalava loro la corona e li invitava a recitarla ogni
giorno.
Pio
XI passò da questo mondo all’eternità nella piena conoscenza del
suo atto supremo e nelle sue ultime ore recitò il Rosario. Diceva ai
suoi familiari che lo assistevano: “Recitiamo la corona”. Fu un
ricordo caro, un invito indimenticabile. Ricercò la sua corona, la
strinse fra le mani e, con voce chiara, un po’ lenta, recitò il
Rosario: l’ultimo tributo di amore alla Madonna. E quando ebbe
finito disse:” Anche questo è fatto”. Poi ripeteva le pie
invocazioni imparate, bambino, dalla mamma: “Gesù, Giuseppe e
Maria vi dono il cuore e l’anima mia”.
I
suoi intimi, intorno al suo letto pregavano e singhiozzavano. Egli,
ardente per l’alta febbre, affannato, senza contrazioni e senza
gemiti, spirante tranquillità e fortezza, serenamente pregava.
Morì
lasciando esempi splendidi di grandezza spirituale. Si ricorda e si
venera tra i più grandi Pontefici.
Si ricorda:
Domenica 28 ottobre:
Chiusura solenne del Mese del Rosario
SS. Messe Ore 09.00-11.00
Ore
17.30 S.Messa in latino “cum Canticis” in gregoriano
(è
presente la Corale parrocchiale diretta dal M° Elìa Macrì)
Ore
18.15 solenne Processione Eucaristica per le vie della nostra
parrocchia fino ad arrivare
al Molo
Audace dove sarà benedetto il mare, i naviganti e la parrocchia
tutta.
Ore
19.00 rientro della Processione in chiesa dove verrà nuovamente
eseguito il
“Magnificat” (BWV 243 per soli, coro ed orchestra) di J.S.Bach
(solisti: soprano I Adriana
Tomisic, soprano II Ingrid Iellenz, controtenore Peter Gus, tenore
Stefano Speranzon,
basso
Sikai Lai, Maestro concertatore e direttore d’orchestra Elìa
Macrì).
Considerato
il generale altissimo apprezzamento da parte di tutti, anche di Mons.
Arcivescovo per questa stupenda composizione così magistralmente
eseguita ci è sembrato opportuno riproporre il suddetto “Magnificat”
al posto del previsto “Te Deum” di M.A. Charpentier che sarà
comunque eseguito in data da destinarsi. Anche dal punto di vista
teologico e spirituale è però senz’altro appropriato e
conveniente innalzare la nostra riconoscente lode all’Onnipotente
Iddio per tutte le grazie ricevute con le parole stesse della
Beatissima Vergine Maria a conclusione di questo Mese a Lei così
particolarmente dedicato.
Verrà
poi eseguito il “Tantum Ergo” di F.Schubert per coro ed orchestra
ed infine, dopo la Benedizione Eucaristica, si concluderà la
S.Celebrazione con un concerto per organo e trombe. Accogliamo con
gratitudine questi momenti di grazia!
- Il “Tantum Ergo”
in MI bemolle maggiore D. 962
- Durante la Benedizione
Eucaristica il “Largo” composto dal marchese Luigi Silveri Conte
di
Tolentino
- Percorso della
Processione: piazza Vecchia, via di Tor Bandena, via del Teatro
Romano, via
S.Spiridione, via
S.Nicolò, via Cassa di Risparmio, piazza della Borsa, via Einaudi,
piazza Verdi,
passo di piazza
A.Fonda, piazza Unità d’Italia, Riva Tre Novembre, Molo Audace,
riva Tre
Novembre, piazza Unità
d’Italia, via Malcanton, via del Teatro Romano, via del Rosario,
piazza
Vecchia.
Al
Termine bacio della Reliquia della B.V. Maria.
Durante
questa settimana si celebrerà la Festa di Tutti i Santi (1
novembre, Festa di precetto), si ricorderanno nella preghiera Tutti
i Fedeli Defunti (2 novembre) e si festeggerà il nostro Patrono
S.Giusto (3 novembre).
Nell’epoca
più antica la Chiesa tributava culto pubblico unicamente ai
Martiri.; soltanto nel corso dei secoli vi si aggiunsero Santi non
Martiri. Perciò anticamente non si ebbe una festa di tutti i Santi,
ma semplicemente un giorno commemorativo di tutti i Martiri. Questa
commemorazione ebbe inizio in Oriente e passò ben presto anche in
Occidente con il seguente sviluppo.
L’imperatore
Foca (+ il 4.10.610) concesse il Pantheon, costruito nel 27 a.C. da
Agrippa in onore di Augusto, a papa Bonifacio IV che lo purificò e
trasformò in chiesa, dedicandola alla B.V.Maria e a tutti i Martiri
(S.Maria ad Martyres). Il giorno della consacrazione fu il 13 maggio
del 609 o 610 e divenne subito per Roma festa di tutti i Santi
Martiri. Gregorio III (731-742) consacrò nella basilica di S.Pietro
un oratorio al Salvatore, alla Sua Madre Santissima, agli Apostoli,
Martiri, Confessori e a tutti i Giusti. Con ciò veniva istituita la
Festa di Tutti i Santi indistintamente, che poi Gregorio IV (827-844)
per maggior comodità, da come risulta nell’ 835, dal 13 maggio
trasportò al 1° novembre.
Il
significato della festa è quello di raccogliere “sub una
sollemnitate” ( in un’unica solennità) il ricordo e la
venerazione verso i fratelli che ci hanno preceduto con il loro
esempio e la loro santità e vivono ormai nella gloria di Dio: vita
eterna, comunione dei Santi, loro intercessione e, insieme, vocazione
di tutti alla santità, richiamo ai valori e al senso della vita del
cristiano ancora pellegrino in questo mondo, ecc. costituiscono il
messaggio ed il contenuto del mistero che si celebra con questa
solennità.