29 ottobre 2011

Bollettino parrocchiale: Domenica XXXI del tempo ordinario - 30 ottobre 2011

Concludiamo questa settimana la catechesi sul S.Rosario del B.Antonio Rosmini:

(Il Rosario, arma contro i nemici di Gesù Cristo)
Maestra mano fu adunque non solo quella che produsse i vaghi fiori onde il Rosario è composto, e fu mano divina; ma ben anco mano maestra fu quella che li collocò e intrecciò con tanta eleganza. Né altro ci voleva per fermo alla sant’opera industriosa, che un Santo di Dio, com’eri tu, o glorioso Domenico, che all’altezza della mente, e alla santità della vita, e allo splendor de’ miracoli congiungevi una soprannaturale missione ed un peculiare incarico impostoti da Maria stessa tua venerata sorreggitrice. Onde cotal modo di priego, se madre Chiesa per suo figliolo Domenico lo formò e l’approvò; Maria medesima si può dire, che ne fosse la vera principalissima istitutrice.
E di qui raccogliamo, o fratelli, quanto non dee esser possente presso Maria questa preghiera del Rosario, alla quale ella coll’averla proposta e a Domenico suggerita, legò la sua parola, aggiunse la sua promessa d’esaudimento? Conciossiaché vi par egli possibile, che Maria insegnasse agli uomini una orazione, senza intenzion d’esaudirla? Sarebbe un pugnar seco stessa; il che non fia mai vero che della Vergine santissima e sapientissima noi pur sospettiamo.
Laonde qual meraviglia, se al primo comparire della pratica del Rosario, gl’inimici del cielo sentissero l’arma novella contro di loro ordinata! Cominciò il Rosario le sue vittorie contro gli eretici, perché forse i più esecrabili nemici di Gesù Cristo. E fra gli eretici combatté da prima i pessimi Albigesi, empissima setta di Manichei, i quali a quel tempo infestavano la Linguadoca; e alte radici mettevano in quella regione. San Domenico appellò, col Rosario dalla Vergine suggeritole, la Vergine stessa in soccorso della Chiesa assalita; e predicando ovunque il Rosario con incredibil fervore, sparse per tutto tale pietà negli animi de’ cattolici, che gli Albigesi ne vennero raumiliati e depressi. S’invocò allora, con nuovo titolo, la Madonna del Rosario, la qual tenera madre, e insieme eroina fortissima dall’un canto difendea pietosa e di celesti grazie consolava i suoi figliuoli, dall’altra fiaccava le corna agli avversari diabolici congiurati contro la Chiesa.
Né mai cotanto risplendette agli occhi di tutto il mondo il forte braccio della celeste Capitana, siccome allora che ella si vide alla testa degli eserciti, quasi facendo le veci del Dio d’Israello, sia il dì 7 d’ottobre del 1571, quando colorò di tanto sangue barbarico il mare intorno alle isole Curzolari, e all’oste prendendo cento ottanta triremi, sbaragliando l’altre, meritossi il soprannome della Vittoria; sia allora che benedì l’armi cristiane di Carlo VI al cominciar del secolo trapassato, le quali dell’innumerevole ottomano esercito nella Ungheria entrato fecero orrendo macello, in quel giorno appunto che i Confratelli del Rosario di Maria processionalmente in Roma la supplicavano di prestare il potentissimo suo favore alle cattoliche schiere.
Ma queste vittorie più strepitose, non sono né le sole, né le più grandi. Ogni giorno per tutto il mondo, ne ottengono i pii fedeli, col Rosario in mano, d’assai maggiori sui nemici spirituali. Chi potrebbe dire quante conversioni impetrò il Rosario! Quante grazie ottenne a’ devoti! Quante benedizioni! Dimandate a tante famiglie devote al Rosario, addimandatene a quante pie persone hanno del Rosario preso la bella pratica, domandatene alle storie, domandate ai sommi Pontefici che autenticarono tanti prodigi col Rosario ottenuti; e voi sentirete d’ogni parte magnificare le innumerevoli beneficenze da Maria al Rosario concedute.
E quante non debbono poi esser quelle, che s’ignorano, ma che pur dal Rosario hanno l’origine? Quante spirituali, quante corporali altresì? Perché quella casa, perché quell’uomo fu sottratto da quella universale sciagura? Perché quell’incendio, quella pestilenza, quella tempesta risparmiò dall’imminente pericolo questa o quell’altra città, questa o quell’altra provincia? Non se ne vede sovente la causa prima; ma quante volte si troverebbe forse, che lo scampo da tali sciagure avvenne per opera di Maria interceditrice a pro di quelle persone, di quelle città di quelle provincie al santo Rosario divote?
Noi però non vogliamo, miei cari, aspettarci dal Rosario sol beni, umani; un voto più nobile sia quello del nostro cuore: sia più alto lo scopo de’ nostri pensieri. Riputiamoci a pien contenti, a pieno felici, se otteniamo solo per favore singolarissimo della Vergine di vivere in modo da piacere a Maria, da piacere a Gesù; di rivolgere le umane nostre prosperità alla lor gloria, e alla nostra salute; e di portar con fortezza le nostre croci e tribolazioni; e in fine dopo essere stati uniti con Cristo quaggiù, ora sull’Oliveto, or sul Taborre, or nel Getsemani di pervenire per la via del Calvario, e colla nostra croce in collo alla corona immarcescibile.

(Il Rosario in tutte le famiglie)
Con sì pura, con sì elevata intenzione introducasi il Rosario in tutte le famiglie di questa città, e si mantenga con fervore in quelle dov’è introdotta; le vostre famiglie, o abitatori di questa illustre contrada, saranno da Dio benedette di vera benedizione, e s’adempiranno così i desideri di quella nostra tenera madre la Chiesa, che tal forma di prego ci mise in bocca, e questa forma di prego sarà un grato serto a quella nostra tenera madre Maria, che sempre mai si compiacque esaudire le dimande devote fatte a lei col Rosario, coll’orazione cioè da lei stessa o certo dall’amor suo agli uomini suggerita.


Domenica alle ore 18.30 vi sarà la conclusione solenne del mese di ottobre, il mese del S.Rosario in cui con maggior solennità abbiamo onorato Maria santissima nostra Celeste Patrona. Dopo la recita del S.Rosario verrà intonato il “Te Deum” di ringraziamento per le copiose grazie ricevute in questo mese, e certamente non solo in questo, dal Signore per intercessione della Vergine benedetta, quindi si impartirà la Benedizione Eucaristica. Al termine ci recheremo davanti l’effigie della Madonna del Rosario dove in Suo onore, si canterà l’inno “Caelestis aulae Nuntius” (l’Angelo della corte celeste) e l’Antifona “Beata Virgo” mentre verrà data da baciare la Reliquia della S.Vergine.

Stiamo per inoltrarci in un periodo particolarmente denso di appuntamenti liturgici di grandissima importanza spirituale, li ricordiamo sinteticamente:
1 novembre: solennità di Tutti i Santi
2 novembre: Commemorazione di tutti i fedeli defunti
3 novembre: solennità del Patrono cittadino S.Giusto (il Vescovo celebra in Cattedrale la S.Messa
                    solenne alle ore 10.00).

Nell’epoca più antica la Chiesa tributava culto pubblico unicamente ai Martiri.; soltanto nel corso dei secoli vi si aggiunsero Santi non Martiri. Perciò anticamente non si ebbe una festa di tutti i Santi, ma semplicemente un giorno commemorativo di tutti i Martiri. Questa commemorazione ebbe inizio in Oriente e passò ben presto anche in Occidente con il seguente sviluppo.

L’imperatore Foca (+ il 4.10.610) concesse il Pantheon, costruito nel 27 a.C. da Agrippa in onore di Augusto, a papa Bonifacio IV che lo purificò e trasformò in chiesa, dedicandola alla B.V.Maria e a tutti i Martiri (S.Maria ad Martyres). Il giorno della consacrazione fu il 13 maggio  del 609 o 610 e divenne subito per Roma festa di tutti i Santi Martiri. Gregorio III (731-742) consacrò nella basilica di S.Pietro un oratorio al Salvatore, alla Sua Madre Santissima, agli Apostoli, Martiri, Confessori e a tutti i Giusti. Con ciò veniva istituita la Festa di Tutti i Santi indistintamente, che poi Gregorio IV (827-844) per maggior comodità, da come risulta nell’ 835, dal 13 maggio  trasportò al 1° novembre.

Il significato della festa  è quello di raccogliere “sub una sollemnitate” ( in un’unica solennità) il ricordo e la venerazione verso i fratelli che ci hanno preceduto con il loro esempio e la loro santità e vivono ormai nella gloria di Dio: vita eterna, comunione dei Santi, loro intercessione e, insieme, vocazione di tutti alla santità, richiamo ai valori e al senso della vita del cristiano ancora pellegrino in questo mondo, ecc. costituiscono il messaggio ed il contenuto del mistero che si celebra con questa solennità.

In stretta dipendenza da essa si sviluppa a partire dall’inizio del secolo XI ad opera dell’abate S.Odilone e del monastero di Cluny, la “commemorazione di tutti i fedeli defunti” il giorno successivo a quello di Tutti i Santi: al “dies exultationis” (giorno dell’esultanza) fa così seguito il “dies orationis” (giorno della preghiera) L’identico mistero sollecita i fedeli anche alla preghiera di suffragio per i morti che ancora attendono l’unione perfetta in Cristo. Già precedentemente, comunque, all’iniziativa di S.Odilone, il culto dei morti, appoggiandosi sulla verità dell’immortalità dell’anima era più che mai sentito. Lo si ritrova presso i pagani e fin presso i barbari tra gli errori e le tenebre più profonde. Gli ebrei offrivano preghiere e sacrifici per i defunti, infatti dalla S.Scrittura apprendiamo che Giuda Maccabeo, l’eroe difensore del suo popolo, offrì doni nel tempio a favore dei soldati caduti combattendo. Questa pia e santa tradizione non poteva non passare ai Cristiani, per cui fin dai tempi degli Apostoli si usò pregare per ogni fedele defunto soprattutto nel farne memoria durante la S.Messa senza però fissare un giorno particolare dedicato al loro ricordo. C’è da augurarsi di non essere noi ad interrompere questa lodevolissima ed importantissima pratica di pregare e di far celebrare SS.Messe a suffragio dei defunti, gesto questo di squisita carità.
Le due celebrazioni si saldavano nell’Ufficio dei Vespri del 1° novembre, quando, come del resto accadeva anche in altri casi particolari, ai II^ Vespri dei Santi si facevano immediatamente seguire i Vespri dei defunti. Le riforme del Calendario liturgico del 1955 e del 1961 hanno distinto gli uffici dei due giorni consentendo tuttavia che potessero continuare “i pii esercizi” tradizionali nel pomeriggio della festa di Tutti i Santi. Fra questi evidentemente non può annoverarsi la S.Messa. Tuttavia la celebrazione dei Vesperi dei defunti dopo i II^ Vesperi del 1° novembre si può continuare a svolgere come gesto di pietà e di peculiare ossequio dei fedeli verso i defunti.

Si ricorda calorosamente e insistentemente che si può lucrare l’INDULGENZA PLENARIA per i defunti visitando piamente una chiesa od oratorio ed ivi recitando il “PATER NOSTER” ed il “CREDO” ed una preghiera secondo le intenzioni del S.Padre (Pater, Ave e Gloria). Si richiede inoltre la Confessione e la Comunione sacramentali quanto prima. Tale facoltà vale da mezzogiorno del 1° novembre a tutto il giorno 2 novembre. La stessa indulgenza può essere acquistata, una sola volta al giorno, anche visitando il cimitero dall’1 all’8 novembre.
Volendo suffragare i Defunti il più ampiamente possibile, si celebrerà per loro nella nostra chiesa, il solenne Ottavario di preghiere.

Proponiamo ora l’orario di tutte le celebrazioni dal 30 ottobre a tutto il 9 novembre p.v. in cui terminerà l’Ottavario:

Domenica 30 ottobre: ore 18.30 Solenne Funzione vespertina di chiusura del Mese di ottobre (recita del S.Rosario, canto del “Te Deum”, Benedizione Eucaristica, bacio della Reliquia della Madonna).
                        Saranno presenti i tenori Raffaele Prestinenzi, Mathia Neglia ed il baritono Tiziano Vojtissek.
Lunedì 31 ottobre: ore 17.30 S.Messa d’orario (assolve il precetto festivo)
                                 ore 19.00 S.Messa solenne della solennità di Tutti i Santi (assolve il precetto estivo).
                                                 Sarà presente la Corale parrocchiale diretta dal M° Elìa Macrì che eseguirà una Messa del repertorio gregoriano.
Martedì 1 novembre: Solennità di Tutti i Santi (festa di precetto)
                                     SS.Messe ore 09.00-11.00-17.30
                                     ore 18.30 Vesperi solenni in onore di Tutti i Santi a cui faranno seguito i Vesperi dei  Defunti e la prima Assoluzione al Catafalco.
Mercoledì 2 novembre: commemorazione di Tutti i Fedeli Defunti.
                                         SS.Messe ore 09.-11.00-17.30
                                         Alla S.Messa delle ore 09.00 sarà presente la Corale parrocchiale che eseguirà la Messa da “Requiem” di L. Perosi.
                                         ore 18.30 Vesperi dei Defunti con Assoluzione al Tumulo
Giovedì 3 novembre (I^ giovedì del mese); Venerdì 4 novembre (I^ venerdì del mese); Lunedì 7, martedì 8, e mercoledì 9 novembre l’orario delle celebrazioni è il seguente:
 ore 09.00 S.Messa d’orario
 ore 18.30 Recita del S.Rosario a Suffragio dei Defunti
 ore 19.00 S.Messa da “Requiem” cantata a suffragio di tutti i Defunti
Sabato 5 novembre: ore 17.30 S.Messa d’orario
                                   ore 18.15 Vesperi dei Defunti
                                   ore 19.00 S.Messa cantata in onore del nostro patrono S.Giusto (traslato dal 3 novembre). Al termine l’Assoluzione al Tumulo
Domenica 6 novembre: SS.Messe ore 09.00-11.00-17.30
     ore 18.30 Vesperi solenni in onore di S.Giusto martire, Benedizione  Eucaristica, bacio della Reliquia del nostro Santo Patrono ed Assoluzione al Tumulo.
                                        E’ presente la Corale parrocchiale che eseguirà il “Magnificat” di Pachelbel, il “Laudate Dominum” di W.A.Mozart, il “Tantum Ergo” su musica di F.J. Haydn ed il “Libera me Domine” tratto dalla Messa da “Requiem” di L.Perosi.

A tutti giunga un caloroso saluto e la consueta paterna benedizione.


Note:

-         Durante l’Ottavario dei fedeli Defunti, durante le Ss.Messe saranno ricordati tutti i Defunti già iscritti al
      Suffragio Cristiano di Una Voce Amica
-         Il Parroco è a disposizione dei Fedeli dopo ogni S.Messa o per appuntamento
-         L’Ufficio parrocchiale è aperto ogni mercoledì non festivo dalle ore 9.30 alle ore 12.00
-         E’ stato acquistato un baldacchino per la chiesa che è stato esposto durante le “Quaranta Ore”.
Chi può è invitato a contribuire alla spesa sostenuta di Euro 3.500,00 con un’offerta che può essere consegnata direttamente al parroco o a chi per lui presente in sacrestia. Grazie
-         Si fa presente che la nostra chiesa non riceve contributi da nessuno e quindi vive con le offerte dei fedeli.
-         Per eventuali bonifici o versamenti presso la FriulAdria Credit Agricole – via Mazzini 7 –
      34121 Trieste: conto corrente 400855/12 – codice IBAN IT68I0533602207000040085512
-         Chi è interessato a consultare il “Blog” della parrocchia, su internet può digitare l’indirizzo:
www.tradizionetrieste.info

1 commento:

Anonimo ha detto...

finalmente abbiamo finito con quel melenso dell abate rosmini.!!