20 febbraio 2013

Bollettino parrocchiale: Domenica I di Quaresima - 17 febbraio 2013

Vangelo: Lc 4,1-13
Satana aspetta che Gesù abbia trent’anni per tentarLo, perché è solo allora che Egli si mostra come Messìa al Suo battesimo. L’introduzione parla di Gesù e dei Suoi movimenti quando è condotto dallo Spirito nel deserto per il digiuno; in questa vicenda si può ravvisare l’immagine di Adamo ed il ricordo della Genesi, perché Adamo fu scacciato dal Paradiso nel deserto, mentre Cristo, il nuovo Adamo, va nel deserto per noi, per uscire dal deserto della tentazione e per ricondurci in Paradiso.
La prima tentazione cerca di indurre il Signore al peccato di gola che ha condannato il primo Adamo il quale è caduto per aver mangiato il cibo proibito; Gesù vince per non aver mangiato il cibo con cui Satana lo tenta in un momento di grande fame dopo quaranta giorni di digiuno. Gesù, Figlio di Dio incarnato, il Verbo di Dio è il pane della vita che viene dal cielo che nutrirà il popolo con se stesso; e sconfigge Satana con questo pane celeste, la Parola di Dio.
Nella seconda tentazione i regni che il Demonio mostra al Signore in un momento non sono come quelli dei Romani o dei Persiani ma il dominio di Satana sul mondo. Il Diavolo ha preso questo mondo con la frode, ma ora che Cristo è venuto, lo riporterà sotto la Sua propria autorità attraverso la Sua obbedienza, sofferenza e morte. Nella tentazione finale Satana, cambia tattica, ma Gesù rimane fedele alla Sua persona e alla Sua natura immutabile. Adamo fu attratto dal cibo, ma qui Israele ripete il peccato di Eva che desiderò venerare un altro oltre al Signore. Il salmo si rivolge a tutti i giusti ai quali in Cristo è dato il potere di camminare sopra i serpenti e gli scorpioni, come Lui promise ai Settantadue. Anche se il tempio può essere distrutto, il pinnacolo del tempio, Gesù, dura per sempre. Le tre tentazioni rappresentano tutte le tentazioni possibili nella vita umana, perché il diletto della carne, il fascino della gloria e l’avidità di potere sono la radice di ogni passione. Il Diavolo, sconfitto, si allontana, ma non rinuncerà a combattere Cristo con altri mezzi.
(S.Efrem il Siro, SCirillo di Alessandria, S.Ambrogio, Origene, Prudenzio)


La Quaresima nella sostanza è antica quanto la festa di Pasqua di cui fu considerata sempre come solenne preparazione. La primissima idea però di un tempo di penitenza in preparazione alla Pasqua sembra essere sorta a riguardo specialmente dei catecumeni che con il digiuno e la preghiera si preparavano a ricevere il Battesimo nella notte di Pasqua.
Questo concetto del “Battesimo di penitenza” è sotteso anche oggi in tutta la liturgia quaresimale. Ma chiare testimonianze di una Quaresima propriamente detta, dell’estensione cioè di sei settimane, non si riscontrano se non nel IV secolo. Da lunghissimo tempo la solennità del sacro digiuno si apre con il Mercoledì delle Ceneri, però ancora all’epoca del Santo Pontefice e Dottore della Chiesa Gregorio Magno (590-604) cominciava il primo lunedì di Quaresima. Siccome venivano, però, a mancare 4 giorni ai 40 in cui Nostro Signore Gesù Cristo digiunò, poiché la domenica nella Chiesa Romana non si considerò mai come giorno di digiuno, si decise tra il VII e l’VIII secolo di anticiparlo al mercoledì di Quinquagesima (il mercoledì precedente la I^ Domenica di Quaresima) che venne a denominarsi appunto “Mercoledì delle Ceneri” per l’imposizione delle medesime sul capo dei fedeli come concreto richiamo alla penitenza per i nostri peccati.


La penitenza, nei suoi molteplici salutari aspetti, soprattutto in questo tempo di Quaresima, viene a riassumersi in tre modalità: la preghiera, il digiuno e l’elemosina.

Non possono essere separate pena lo svilimento di ognuna e la S.Madre Chiesa ci invita a praticarle con profondo amore e convinzione poichè così ripariamo il male commesso aprendoci generosamente a Dio e al prossimo. Questa è la conversione tanto ribadita ed auspicata dal Signore e dalla Sua Chiesa. In questo contesto viene a collocarsi l’iniziativa della nostra Parrocchia già annunciata la scorsa settimana ma che ripetiamo per tutti coloro che non fossero stati presenti domenica 10 febbraio.


Per richiamare i fedeli alla salutare meditazione delle sofferenze di Gesù Cristo sopportate per la nostra salvezza e per indurli ad imitare con gratitudine ed amore il Salvatore nonchè stimolarli a compiere degni frutti di penitenza così necessaria a conseguire la salvezza eterna, la Parrocchia organizza a questo fine una processione con il S. Crocifisso che partirà dalla chiesa di S.Maria Maggiore (Madonna della Salute) e raggiungerà poi la nostra chiesa (B.V. del Rosario) per domenica 17 febbraio, I^ domenica di Quaresima, alle ore 16.15.
Al canto delle Litanie dei Santi usciremo dalla chiesa di S.Maria Maggiore, dove ci saremo radunati, e attraverso via del Collegio, via Donota, largo Riborgo, via del Teatro Romano, via del Rosario, piazza Vecchia, entreremo nella nostra chiesa il cui pavimento sarà cosparso di alloro che calpestato emana un profumo gradevole. Questo è un richiamo a Cristo che maltrattato ed umiliato effonde la soave fragranza della santità ed allo stesso modo, sul Suo esempio i Santi Martiri.
L’alloro è simbolo di vittoria che si consegue quando si soffre uniti al Signore e questa vittoria è il trionfo sul male e sul peccato che ci umiliano e sviliscono ed infine la vita eterna.

Sarà poi cantato, dalla nostra Corale parrocchiale diretta dal M° Elìa Macrì, il “Miserere” di Gregorio Allegri (1582-1652) e l’inno “Vexilla Regis prodeunt” di Venanzio fortunato (VI secolo) in onore della S.Croce con la cui Reliquia verrà impartita la benedizione e quindi sarà offerta, per chi lo desidera, da baciare come gesto squisito di amore e di onore verso quel terribile strumento di morte che Nostro Signore Gesù Cristo trasformò in strumento di salvezza.
Seguirà la S.Messa come d’orario,
Alle ore 17.30 in latino
Alle ore 18.30 solenne “via Crucis” seguendo il testo e la musica composti da S. Leonardo da
Porto Maurizio.


Ricordiamo, dunque, per l’entrante settimana:
Domenica 17 febbraio: Domenica I^ di Quaresima.
Solenne Processione penitenziale con il S.Crocifisso
Ore 16.00 ritrovo a S.Maria Maggiore
Ore 16.15 inizio della processione con arrivo alla chiesa del Rosario attraverso
le vie del Collegio, Donota, Largo Risorgo, Teatro Romano, del
Rosario, piazza Vecchia, canto del “Miserere” di Gregorio Allegri,
benedizione con la Reliquia della S.Croce e bacio della Reliquia
stessa.
Ore 17.30 S.Messa d’orario in latino con cantici. E’ presente, così come per la
S.Funzione sopra descritta, la nostra Corale parrocchiale diretta dal
M° Elìa Macrì
Ore 18.30 Solenne “Via Crucis”
is”.

Durante tutta la S.Quaresima al Venerdì e alla Domenica, alle ore 18.30 si terrà il pio esercizio della “Via Crucis”.

Si rammenta che al Mercoledì delle Ceneri e al Venerdì Santo si è tenuti al digiuno e all’astinenza, gli altri venerdì di Quaresima all’astinenza a meno che non coincida con una solennità ad esempio il 19 marzo (S:Giuseppe) o il 25 marzo (l’Annunciazione del Signore): In tutti gli altri venerdì dell’anno, a meno che coincidano con un giorno annoverato fra le solennità, si deve osservare l’astinenza come più sotto precisato oppure si deve compiere qualche altra opera di penitenza, di preghiera o di carità.
Per digiuno si intende fare un unico pasto durante la giornata, ma non proibisce di prendere un po’ di cibo al mattino e alla sera.
L’astinenza proibisce l’uso delle carni come pure dei cibi e delle bevande che, ad un prudente giudizio, sono da considerarsi come particolarmente ricercati e costosi.
Il digiuno e l’astinenza come sopra precisati sono consigliati il Sabato Santo fino alla Veglia pasquale.
Alla legge del digiuno sono tenuti tutti i maggiorenni fino al 60° anno iniziato, alla legge dell’astinenza coloro che hanno compiuto il 14° anno di età e rimane valida tutta la vita.
Dall’osservanza dell’obbligo della legge del digiuno e dell’astinenza può scusare una ragione giusta, come ad esempio la salute malferma.
Per eventuali ulteriori precisazioni ci si può rivolgere ad un sacerdote.

Augurando a tutti una proficua S.Quaresima, ricordando nella preghiera ciascuno di Voi imparto volentieri la mia benedizione.

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