Vangelo: Lc.4,21-30
Il popolo passa
dal disorientamento a una rabbia intensa di fronte al messaggio di
Gesù, essi Lo respingono per invidia. Il primo discorso di Gesù
annuncia profeticamente il Suo insegnamento, i Suoi miracoli ed
anche il rifiuto del popolo di Nazaret; rifiutandoLo essi adempiono
questa profezia; Gesù sfugge miracolosamente dalle loro mani omicide
perché non è giunta ancora la Sua ora.
(S.Cirillo di Alessandria,
S.Ambrogio)
Impariamo a conoscere e
ad amare i Santi.
Il 3 febbraio ricorre la Festa di
S.Biagio martire, martedì 5 febbraio quella di S.Agata
San
Biagio Vescovo di Sebaste in Armenia gode tuttora di larga
popolarità per un miracolo da Lui compiuto, che ha perpetuato la
ben nota benedizione contro il mal di gola. Si legge infatti nella
Sua “Passione” che mentre veniva condotto al martirio una donna
si fece largo tra la folla dei curiosi e depose ai piedi del Santo
Vescovo il figlioletto che stava morendo soffocato da una lisca di
pesce conficcata nella gola. San Biagio pose le mani sulla testa del
fanciullo e si raccolse in preghiera. Un istante dopo il ragazzo era
salvo. Questo episodio gli valse la fama di taumaturgo attraverso i
secoli ed in particolare quella di guaritore dai mali di gola.
San
Biagio fu Vescovo di Sebaste agli inizi del IV secolo e subì la
persecuzione di Licinio, il collega dell’imperatore Costantino. Può
considerarsi quindi uno degli ultimi martiri cristiani dei primi
secoli. Era l’anno 316. Pare che San Biagio, in ossequio al monito
evangelico, si sottraesse alla persecuzione rifugiandosi in una
grotta sita in una foresta. La tradizione ci presenta il vecchio
Vescovo attorniato dagli animali della foresta che gli fanno visita
recandogli il cibo; purtroppo dietro la selvaggina non è raro
trovare anche i cacciatori. Così il Santo venne scoperto, legato
come un malfattore e condotto alle prigioni cittadine. Nonostante i
prodigi che san Biagio compiva tra le pareti del carcere, venne
tradotto in giudizio e, al suo rifiuto di sconfessare Cristo
sacrificando agli dei, gli fu lacerata la carne con dei pettini usati
per cardare la lana. Ecco perché San Biagio è il protettore dei
cardatori di lana. Fiaccato nel corpo ma non nell’animo,
l’intrepido martire ebbe la forza di subire altre atroci
vessazioni, finchè gli fu recisa la testa con la spada.
Sant’Agata.Il
culto liturgico della Santa martire catanese è di antica data:
risale almeno al V secolo, quando papa Simmaco le dedicò una
basilica sulla via Aurelia (“in fundum lardarium”). Pare sia
S.Gregorio Magno papa ad includere, un secolo dopo, il nome della
martire nel Canone della Messa. Unanimi sono le fonti storiche sulla
data del martirio della popolarissima santa specialmente nell’Italia
meridionale e particolarmente in Sicilia. Quasi tutte le notizie
pervenuteci provengono dalle tradizioni popolari. Da questi racconti
apprendiamo che la giovane martire catanese apparteneva a nobile
ricca famiglia. Le sue ricchezze, unite alla straordinaria bellezza,
finirono per attirare l’attenzione dello stesso console Quinziano,
che la chiese in sposa. Ma Agata aveva già promesso la Sua vita ad
un altro sposo, Cristo. Il console, ben determinato nel suo proposito
non si perse d’animo e ricorse perfino agli uffici di una rinomata
mezzana, dal nome significativo di Afrodisia. La donna munita di
tutti i filtri amorosi che la grezza mentalità popolare ritiene
efficacissimi pronubi, diede fondo a tutte le sue arti perché Agata
s’invaghisse del pretendente. Ma ben presto Afrodisia dovette
dichiararsi vinta dalla fede e purezza di questa fanciulla.
Quinziano però non
accettò passivamente questa nuova sconfitta. Dall’amore passò
all’odio e cercò di intimorire la giovane con minacce che non
sortirono il loro esito e che egli perciò tradusse presto in atto.
Consegnata ai torturatori, Agata ne ricevette crudeli sevizie.
Quinziano s’accannì a far torturare i seni della fanciulla, che
uscì nella celebre esclamazione:”crudele tiranno, non ti vergogni
di torturare in una donna quello stesso seno dal quale da bambino hai
succhiato la vita?”. Si racconta inoltre, che lo stesso S.Pietro
apostolo sia apparso alla santa per sanarle miracolosamente i seni.
Ed è per aver subito questo terribile tormento che S.Agata è
venerata in modo particolare dalle donne soprattutto dalle madri che
allattano i propri figli e perciò la Sua festa è “la festa della
donna”.
Consunta, infine, dai
carboni ardenti per aver resistito alle brame del pretendente S.Agata
è invocata dalla città che le ha dato i natali come protettrice
contro la violenza della lava incandescente dell’Etna, il vulcano
che, secondo la tradizione, arrestò in maniera prodigiosa le sue
eruzioni, un anno dopo il martirio di S.Agata, avvenuta verso il 250.
La
sua effigie si trova anche nella nostra chiesa dove è costantemente
venerata.
Ricordiamo per l’entrante settimana:
Domenica 3 febbraio: ore 18.30
Vesperi solenni.
Al termine
benedizione della gola, del pane, del vino e della frutta in onore di
S.Biagio,
SalutandoVi,
paternamente Vi benedico
Don
Stefano Canonico
Note:
-
Il Parroco è a disposizione dei Fedeli dopo ogni S.Messa o per
appuntamento
- L’Ufficio parrocchiale è aperto ogni mercoledì non festivo dalle ore 9.30 alle ore 12.00
- Le offerte pervenute finora per il baldacchino sono di Euro 2.531,00 mancano Euro 969,00 per il completamento della spesa sostenuta.
- Le offerte ricevute per i paramenti ammontano a Euro 2.752,50 mancano Euro 747,50
Grazie
a Quanti hanno già offerto il loro contributo.
Grazie
a Quanti potranno concorrere per il saldo.
Le
offerte possono essere consegnate direttamente al parroco o a chi
per lui presente in sacrestia. Grazie
- E’ disponibile il catechismo YOUCAT per conoscere e vivere la fede della Chiesa (€ 12.99)
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- Chi è interessato a consultare il “Blog” della parrocchia, su internet può digitare l’indirizzo: www.tradizionetrieste.info
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