19 novembre 2011

Bollettino parrocchiale: Domenica XXXIV del tempo ordinario - 20 novembre 2011

Continuiamo la catechesi sui Novissimi:

CHI MERITA IL PARADISO
Merita il Paradiso chi è buono, ossia chi ama e serve fedelmente Dio e muore nella sua grazia”. La bontà ci assicura il Paradiso, ci apre la casa del Padre. Chi è buono si impegna seriamente a conoscere e ad amare Dio, a farlo conoscere e amare; chi è buono cerca sempre di fare la volontà di Dio, di dare gloria a Lui. Chi è buono chiede al Signore che possa vivere sempre in grazia. Chi è buono pensa al Paradiso, lo desidera ardentemente e prega che la sua anima, appena sciolta dal corpo, possa entrare nel regno dei cieli.
Perciò dobbiamo conquistare la bontà, arricchirci di bontà.
Tre cose sono preziose e affascinanti per tutti: La giovinezza, la bellezza, la bontà. La giovinezza non ce la possiamo dare, non la possiamo fermare, niente può farla rifiorire. Non si legge mai che fra i miracoli autentici della storia ci sia stato quello di un vecchio ritornato giovane; risuscitati, sì; ma ringiovaniti, no.
La bellezza ha una storia misteriosa. Ce n’è poca nel mondo, ma mette in agitazione tutti…Si sogna, si desidera, ma non ce la possiamo dare.
La bontà, la santità, è una realtà più grande e più divina che la giovinezza e la bellezza, è un poema che si costruisce con la grazia divina e la nostra libera e virtuosa cooperazione, possiamo e dobbiamo conquistarla…Dalla bontà, dalla santità, affiora nell’animo una spirituale e misteriosa bellezza che traspare anche sul volto di un vecchio o di un povero!”
La bontà è l’armonia dell’anima, come la bellezza e la salute sono l’armonia del corpo.
Perciò dobbiamo conquistare la bontà, arricchirci di bontà, diventare sempre più buoni. Ogni giorno che passa una maggiore bontà.
La vera ricchezza è la bontà, la vera giovinezza è la bontà, la vera bellezza è la bontà. Chi è buono è ricco, è sempre giovane e bello. L’anima in grazia che cerca, sente Dio e vive di Lui, porta con sé il Paradiso, è sicura del Paradiso.

Esempio: UN PATTO TRA DUE AMICI

S.Giovanni Bosco, quando era in Seminario, ebbe come compagno molto caro Luigi Comollo. Questi due amici fecero questo patto: “Colui che muore per primo, se sarà permesso da Dio, porterà all’altro la notizia della sua salvezza”.
Luigi Comollo morì a 22 anni nel 1839 e fece conoscere a Giovanni Bosco di essere salvo.
Ecco come S.Giovanni Bosco racconta il fatto:” Era la notte che seguiva il giorno della sepoltura di Comollo, ed io riposavo nel dormitorio con venti alunni. Non dormivo però, ma stavo pensando alla promessa fatta; e, quasi presago di ciò che doveva accadere, ero in preda ad una paurosa commozione. Quando, sullo scorrere della mezzanotte, si ode un cupo rumore in fondo al corridoio…e il rumore si fa sempre più forte, spaventoso e la porta del dormitorio si apre violentemente…Ad un certo momento si fa improvviso silenzio, splende viva una luce, e si ode distintamente risuonare la voce di Comollo, ma più esile di quando era vivo, che, per tre volte, dice: Bosco!Bosco!Bosco! Io sono salvo!
I compagni, balzati di letto, fuggirono e passarono la notte aspettando il sollievo della luce del giorno. Tutti avevano udito il rumore. Parecchi intesero la voce…”
S.Giovanni Bosco conclude così il suo racconto: “siamo abbastanza certi dell’esistenza dell’anima, senza cercare altre prove. Ci basti quello che ci ha rivelato Gesù Cristo”.



LA CERTEZZA DELLA NOSTRA RISURREZIONE

S.Paolo parla nel modo più chiaro della nostra risurrezione. Egli dice: “Se speriamo in Gesù Cristo solo per questa vita, siamo i più miserabili degli uomini”(1 Cor 15,19). Con accento di gioia e di trionfo proclama che Cristo è risorto dalla morte e con Lui anche noi risorgeremo. Ecco le chiare e convincenti parole dell’Apocalisse: “Vi annuncio un mistero. Tutti saremo trasformati. In un momento, in un istante, in un batter d’occhio…suonerà la tromba e i morti risorgeranno incorrotti e saremo trasformati” (1 cor 15,51).
La dottrina di S.Paolo ci fa certi che la risurrezione dei corpi di tutti gli uomini che furono, che sono e che saranno, sarà la vittoria finale, il grande trionfo di Cristo sulla morte. L’Apostolo dopo aver esposto con certezza assoluta la verità della risurrezione, spiega come i morti risorgeranno. E spiega con esempi, con paragoni. Nel regno vegetale il grano che si semina non prende vita, non rinasce se prima non muore: l’acino deve perdere la sua forma che ha. Così il corpo umano per riprendere vita deve morire, deve corrompersi.
Il seme gettato a terra non rimane semplice seme, ma sviluppa un altro corpo, sviluppa l’intera pianta con le radici, lo stelo, le foglie, i fiori, i frutti. Così è del corpo umano: esso, risorgendo, avrà qualità diverse da quelle che ora possiede, sarà un corpo spirituale e glorioso.
S.Paolo afferma: “Il corpo corruttibile risorge incorruttibile, il corpo ignobile risorge glorioso, il corpo debole risorge pieno di forza, il corpo animale risorge spirituale” (1 Cor 15,42)
Dobbiamo credere alla risurrezione perché S.Paolo ci fa certi di essa. Dobbiamo crederci perché Gesù Cristo è risorto davvero: è il Primogenito dei morti. La notizia più importante proclamata dagli Apostoli fu la risurrezione di Cristo: “Questo Gesù. Dio lo ha veramente risuscitato, noi tutti ne siamo testimoni” (At 2,32). Colui che risuscitò Lazzaro, la figlia di Gaiiro, il figlio della vedova, risuscitò anche se stesso. “Colui che trasse Giona dal ventre del pesce, che liberò i tre fanciulli dalla fornace e Daniele dalla bocca del leone, ci risusciterà. Colui che pose in piedi il paralitico e sanò la mano arida e il cieco dalla nascita, ci risusciterà. Colui che con cinque pani e due pesci saziò cinquemila persone, che cambiò l’acqua in vino, che trasse la moneta dalla bocca del pesce, renderà la vita a noi morti”.
Dunque come l’acino seminato si trasforma in pianta, così il nostro corpo, seminato con la morte, dovrà trasformarsi. Se vogliamo perciò che il nostro corpo sia un seme di vita immortale, un fiore, un frutto di gloria eterna, dobbiamo appartenere con tutta l’anima alla Chiesa di Cristo, la sola che produce semi, frutti e fiori di vita eterna.

Esempio: S. GREGORIO E LA SORELLA MACRINA

Gregorio, vescovo di Nissa (in Turchia), contemplativo e difensore della fede, morto nel 394, aveva una sorella di nome Macrina nel romitaggio dell’Iris. Egli non la vedeva più da otto anni. Un giorno Gregorio seppe che Macrina stava per morire. Corse subito a farle visita. Fratello e sorella si confortarono a vicenda, parlarono del Paradiso, della risurrezione, della gloria che Dio dà anche al corpo dei suoi eletti. E Macrina morente pregava: “Tu, o Signore, fai riposare solo per un po’ di tempo i nostri corpi, poi li sveglierai. Affidi i nostri corpi mortali alla terra, poi li riprenderai per cambiarli in bellezza immortale”.
E quando Macrina morì, Gregorio la coperse delicatamente con un velo, poi la depose con le proprie mani nella basilica dei Santi Quaranta accanto alle spoglie dei genitori.
L’edificante colloquio con la sorella sul letto di morte fu descritto da Gregorio nel suo libro “Dell’anima e della risurrezione”.
La verità della risurrezione dei corpi non fu creduta fin dal giorno che S.Paolo l’annunciò nell’Areopago di Atene; ma la voce di S.Gregorio Nisseno assicura che i cristiani dei primi secoli credevano fermamente alla risurrezione e con questa certezza lasciavano sereni la terra.

Si ricorda per l’entrante settimana:

Domenica 20 novembre: ore 18.30 S.Rosario, breve catechesi, Benedizione Eucaristica

Giovedì 24 novembre: la catechesi alle ore 19.00 è sospesa anche questa settimana.

Con la prossima domenica si inizia l’Avvento.
Anticipiamo in modo dettagliato le varie Celebrazioni previste durante questo Tempo Liturgico.

AVVENTO 2011

Periodo di preparazione al S.Natale
Inizio dell’Anno Liturgico

Sabato 26 novembre: ore 17.30 S.Messa d’orario (assolve il precetto festivo)
ore 19.00 S.Messa cantata in latino (assolve il precetto festivo):
Precede il mottetto “Sanctissimus namque Gregorius” in onore del Papa S.Gregorio Magno.

Domenica 27 novembre: I^ di AVVENTO
SS.Messe ore 09.00-11.00-17.30
ore 18.30 S.Rosario, breve catechesi, canto del “Missus” e Benedizione Eucaristica.
Sarà presente il tenore Raffaele Prestinenzi.
Dopo le SS.Messe delle ore 09.00 e 11.00 e dopo la funzione Vespertina ci sarà la benedizione ed eventuale imposizione della “Medaglia Miracolosa” nel giorno anniversario dell’apparizione della Vergine Immacolata a S.Caterina Labouré.

IN TUTTI I GIORNI FERIALI DA LUNEDI’ A VENERDI’ COMPRESI, alle ore 7.00
sarà celebrata la S.Messa in latino con la presenza della Corale parrocchiale diretta dal M° Elìa Macrì che eseguirà mottetti del periodo d’Avvento, Eucaristici e Mariani in gregoriano.
Queste SS.Messe celebrate al mattino presto prima del sorgere del sole e perciò denominate “Messe dell’Aurora” vogliono essere una conveniente preparazione in attesa del Sole che sorge e cioè il S.Natale.
Pertanto è sospesa per questo periodo la S.Messa feriale delle ore 9.00.

OGNI LUNEDI’ dopo la S.Messa (ore 7.40 circa)
esposizione Eucaristica ed Adorazione fino alle ore 12.00

Il 29 novembre inizia la Novena alla Solennità dell’Immacolata Concezione dopo la S.Messa (ore 7.40 circa)

Venerdì 2 dicembre: I^ venerdì del mese
SS.Messe ore 07.00 – 09.00 (in italiano)- 19.00 in latino)
ore 18.30: Esposizione ed Adorazione Eucaristica

Sabato 3 dicembre : ore 17.30 S.Messa d’orario (assolve il precetto festivo)
ore 18.30 Novena dell’Immacolata
ore 19.00 S.Messa d’orario in latino (assolve il precetto festivo)
E’ presente la Corale parrocchiale che eseguirà la
Cantata B W V 61 per l’Avvento di J.S.Bach

Domenica 4 dicembre: II^ di AVVENTO
SS.Messe ore 09.00-11.00-17.30
ore 18.30 S.Rosario, breve catechesi, canto del “Missus” e Benedizione Eucaristica.
Sarà presente il tenore Raffaele Prestinenzi
Novena alla solennità dell’Immacolata Concezione

Mercoledì 7 dicembre: ore 17.30 S.Messa d’orario (assolve il precetto festivo della Solennità
dell’Immacolata)
ore 19.00 S.Messa solenne d’orario in latino (assolve il precetto festivo della
solennità dell’Immacolata)
E’ presente la Corale parrocchiale diretta dal M° Elìa Macrì che eseguirà la Messa “Cantus Missae” op.109 per doppio coro a 4 voci di Rheinberger con il proprio in gregoriano e mottetti mariani.

Giovedì 8 dicembre: SOLENNITA’ DELL’IMMACOLATA CONCEZIONE DELLA B.V.MARIA
(festa di precetto)
SS.Messe ore 09.00-11.00-17.30
ore 18.30 Vesperi solenni con l’incensazione dell’Effigie della Madonna

Sabato 10 dicembre: ore 17.30 S.Messa d’orario (assolve il precetto festivo)
ore 19.00 S.Messa in latino a “Grand’organo” (assolve il precetto festivo)

Domenica 11 dicembre: III^ d’AVVENTO (“gaudete”)
SS.Messe ore 09.00-11.00-17.30
ore 18.30 S.Rosario, breve catechesi, canto del “Missus” .
Sarà presente il tenore Raffaele Prestinenzi
ore 19.00 S.Messa in latino (assolve il precetto festivo)

Giovedì 15 dicembre: ore 18.30 Inizio della solenne Novena al S.Natale

Sabato 17 dicembre: ore 17.30 S.Messa d’orario (assolve il precetto festivo)

Domenica 18 dicembre: IV di AVVENTO
SS.Messe ore 09.00-11.00-17.30
ore 18.30 Solenne Novena al S.Natale, breve catechesi, canto del “Missus” e Benedizione
Eucaristica.

Vi saluto e Vi benedico


Note:

  • Il Parroco è a disposizione dei Fedeli dopo ogni S.Messa o per appuntamento
  • L’Ufficio parrocchiale è aperto ogni mercoledì non festivo dalle ore 9.30 alle ore 12.00
  • E’ stato acquistato un baldacchino per la chiesa che è stato esposto durante le “Quaranta Ore”.
Chi può è invitato a contribuire alla spesa sostenuta di Euro 3.500,00 con un’offerta che può essere consegnata direttamente al parroco o a chi per lui presente in sacrestia. Grazie
  • Si fa presente che la nostra chiesa non riceve contributi da nessuno e quindi vive con le offerte dei fedeli. Un grazie ai benefattori.
  • Per eventuali bonifici o versamenti presso la FriulAdria Credit Agricole – via Mazzini 7 –
34121 Trieste: conto corrente 400855/12 – codice IBAN IT68I0533602207000040085512
  • Chi è interessato a consultare il “Blog” della parrocchia, su internet può digitare l’indirizzo:
www.tradizionetrieste.info

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