24 dicembre 2011

Bollettino parrocchiale: Natale di Nostro Signore Gesù Cristo - 25 dicembre 2011

Fin dai primi secoli la Chiesa ha circondato di una particolare solennità la celebrazione del Natale del Signore. L’ufficiatura, e le tre Sante Messe solenni papali; le “Statio” a S.Pietro e a S.Maria Maggiore: tutto era predisposto per celebrare degnamente la Nascita del Dio Salvatore.
La parola Statio” (stazione) è una delle tante che dal linguaggio militare romano passarono a quello cristiano. Stazione presso i Romani designava posti di soldati nelle regioni straniere. Tertulliano applicando questo termine ai cristiani dice:”I cristiani sono una milizia; per cui devono osservare le stazioni come i soldati”. “Stazione” nel II e III sec. voleva significare una levata mattiniera, digiuno e servizio liturgico ad una chiesa determinata. In seguito questo giorno di servizio o festa liturgica prevedeva una processione, una litania e la celebrazione della S.Messa con assistenza del Clero e del popolo. A Roma specie nelle vigilie ed in tempo di penitenza erano frequenti le Stazioni nelle varie chiese. Ad esse spesso interveniva il Papa che celebrava i Divini Misteri. Ordinariamente la processione stazionale cominciava verso nona (le tre pomeridiane) in un’altra basilica vicina, nella quale il popolo si radunava per attendere l’arrivo del Pontefice, con il Suo seguito; quindi al canto della litania il corteo si muoveva verso la chiesa stazionale in cui aveva luogo il S.Sacrificio che terminava quando il sole volgeva già al tramonto.
Riprendiamo la nostra riflessione sul Natale.

L’esistenza della festa del Natale a Roma il 25 dicembre è testimoniata da un antico documento, un calendario liturgico del 354. La Chiesa di Roma probabilmente scelse la data del 25 dicembre per cristianizzare una festa pagana che ricorreva in quel giorno,ossia la nascita del sole pagano, il “Sole invitto” Mitra, il vincitore delle tenebre. A Roma il culto del sole era molto in voga in quei secoli per cui la Chiesa vide in esso un richiamo al Cristo, che il profeta Malachia prefigura come “Sol iustitiae” (il Sole di giustizia). I Padri invece, amavano ricordare non tanto la nascita di Mitra, ma il natale del “sole visibile”, il “ Sol novus” che nasce con il solstizio d’inverno, il 25 dicembre. Una moderna teoria asserisce attraverso complicati computi astronomici che Gesù è nato veramente in questo celeberrimo giorno.
Tale è la grandezza del Mistero del giorno di Natale che anche oggi la Chiesa permette la celebrazione di tre SS.Messe: la prima mostra la Nascita temporale di Gesù, la seconda quella spirituale nel cuore dei giusti, la terza quella eterna dal seno del Padre.
Vediamo di considerare più diffusamente questi stupendi ed eccezionali avvenimenti.

I liturgisti medievali hanno dato un’interpretazione simbolica delle tre Messe di Natale: La prima mostra la nascita temporale di Gesù, la seconda quella spirituale nel cuore dei giusti, raffigurati dai pastori, la terza la generazione eterna del Verbo dal Padre, e il richiamo alla Parusia. Il Proprio delle tre Messe natalizie nella Liturgia Tridentina esprime mirabilmente tali misteri.



Messa di mezzanotte – Dominus dixit ad me.

Era prevista la “Statio” a Santa Maria Maggiore, nell’oratorio “ad proesepe”
, dove si conservano alcune reliquie del legno della greppia che accolse il Divino Infante. La Chiesa volle che come Cristo era nato a Betlemme nel cuore della notte, così anche a Roma si riproducesse liturgicamente quella scena notturna. L’antifona d’Introito della Messa di mezzanotte svela il mistero della generazione nel tempo del Figlio di Dio cantando: “Il Signore mi ha detto: Tu sei mio Figlio, oggi io ti ho generato” (Sal 2,7). Anche ilVangelo narra come avvenne la nascita di Gesù, in una fredda e povera capanna (Lc 2,1-14). “Gesù nasce in una stalla, ed erige il proprio trono e la propria cattedra in una mangiatoia, tra due vili giumenti. Vieni qua, cristiano, inginocchiati ai piedi di questo Presepio. E’ da questo luogo che Gesù condanna il tuo fasto, la tua superbia, la tua sensualità, e t’insegna invece l’obbedienza, l’umiltà, la penitenza, la mortificazione. (…) Quanta forza d’eloquenza in quell’apparente squallore che avvolge il Presepio di Gesù! Quelle membra intirizzite, quella mangiatoia, quella paglia, quella povertà ed umiliazione estrema, quale condanna per la nostra sensualità e superbia!” (Beato Ildefonso Schuster).


Messa dell’aurora – Lux fulgebit.

La “Statio” era a Sant’Anastasia, il cui natale ricorreva proprio il 25 dicembre, ed il cui culto divenne molto celebre a Roma, specialmente durante il periodo bizantino. Inizialmente, infatti, la messa celebrata in questa Basilica era tutta in onore della santa Martire, morta a Sirmio bruciata viva. Man mano che la festa di Natale acquistò più importanza, rimase solamente una colletta commemorativa di sant’Anastasia. La Messa veniva celebrata molto presto nella mattina, dovendo il Papa andare a celebrare in San Pietro verso l’ora di Terza. Il nome di Messa dell’aurora trae origine dall’astro del giorno che già comincia a diradare le tenebre della notte, per elevarsi alla contemplazione di Colui che il Padre generò, luce da luce, dal seno della Divinità, prima del sorger dell’aurora. L’Introito, infatti, è tutto un inno alla luce:”La luce brillerà oggi su noi, perchè ci è nato il Signore; Egli si chiamerà Meraviglioso, Dio, Principe della pace, Padre eterno, e il suo regno non avrà fine” (Is 9,2.6). La Messa dell’aurora è il simbolo della nascita spirituale di Gesù nel cuore dei giusti. Il Vangelo, infatti, narra come i pastori, avvisati dall’Angelo, si diressero verso la grotta e lì trovarono “Maria, Giuseppe, e il Bambino che giaceva in una mangiatoia”(Lc 2,15-10). “L’incarnazione del Verbo è venuta ad illuminare la terra coi fulgori divini, fulgori non materiali o puramente astratti e d’indole speculativa; no, le sublimi verità della fede devono tradursi in atto nell’opera, ed il cristiano, come è una viva immagine del Verbo Eterno, poichè accoglie e fa sua la notizia del Padre che Gesù gli rivela per mezzo del Santo Vangelo, così rivive il Cristo ed opera in Lui e per Lui” (Beato Ildefonso Schuster)

Messa del giorno – Puer natus est nobis


Sino ai tempi di Gregorio VII, la terza Stazione natalizia si raccoglieva a san Pietro: A causa della brevità delle giornate invernali e della difficoltà di recarsi processionalmente in Vaticano in quei giorni freddi, venne scelta come terza Stazione la Basilica Liberiana di Santa Maria Maggiore, anche perchè più vicina al Laterano. La Santa Messa del giorno non si svolgeva però nell’oratorio “ad Proesepe”, ma nella vasta aula di Sicnino, decorata da Liberio e da Sisto III. Questa era la Messa più solenne che richiamava alla generazione eterna del Verbo dal Padre. L’Introito canta: “oggi ci è nato un bimbo, ci è donato un Figlio! Egli ha ricevuto il Principato sulle sue spalle e si chiamerà Messaggero del grande consiglio” (Is 9,6). E’ il Vangelo di san Giovanni, che si legge in questa Messa, a descrivere la doppia generazione del Verbo,nella sua natura divina e umana (Gv 1,1.14). “Gesù nasce da Donna perchè noi cessiamo una buona volta di essere figli della donna, sollevandoci alla dignità della figliolanza di Dio; Il Verbo associa alla sua persona la nostra natura umana, per metterci a parte della grazia divina. Egli si abbassa sino alla polvere, per sollevare la creatura al più alto dei cieli” (Beato Ildefonso Schuster).



Nella Liturgia Natalizia i Padri contemplano, inoltre, una triplice Parusia. “La prima volta Gesù nasce povero e vittima d’espiazione per il peccato, ed il trono donde condanna la superbia e la sensualità è la mangiatoia del Presepio. La seconda volta si eleva radiante di gloria dall’umiliazione del sepolcro, e con la missione del Paraclito sugli apostoli trasfonde nella Chiesa tutti i tesori di grazia e di santità. La terza volta egli comparirà alla fine dei secoli su di un trono fiammante di santità e di giustizia nella maestà di giudice supremo dei vivi e dei morti, quando definitivamente assoggetterà a Dio tutto il creato, e sarà finalmente conclusa l’epica lotta che abbraccia tutta la storia angelica ed umana tra satana e Cristo.
Tra queste tre Parusie corre però un intimo nesso, per cui la Chiesa nella Liturgia non le disgiunge mai: la Pasqua è il coronamento del Natale” (Beato Ildefonso Schuster).
Raccogliamoci, dunque, in silenziosa contemplazione dinanzi al Presepio e offriamo al piccolo Gesù i nostri cuori, attraverso le mani immacolate di Maria. A Lei vogliamo consegnarli perchè li renda puri e santi, li riscaldi del suo stesso amore, li trasformi in una degna dimora per il Salvatore Bambino che brama vivere in noi e inondarci delle sue infinite grazie!

Ricordiamo per l’entrante settimana:

Domenica 25 dicembre: NATALE di NOSTRO SIGNORE GESU’ CRISTO
SS.Messe: ore 09.00 – 11.00 – 17.30
ore 18.30 Vesperi solenni: Al termine processione al Presepio

Lunedì 26 dicembre: S.STEFANO PROTOMARTIRE (non è festa di precetto)
Ss.Messe: ore 09.00 – 11.00 (in latino) – 17.30
ore 18.30 Vesperi solenni. Al termine processione al Presepio

Martedì 27 dicembre: S.GIOVANNI EVANGELISTA (non è festa di precetto)
Ore 09.00 S.Messa in latino
Al termine benedizione del vino in onore di S.Giovanni
I fedeli che lo desiderano possono portare il vino da benedire

Benedizione ed eventuale imposizione della “Medaglia Miracolosa

Nei giorni feriali la S.Messa riprende ad essere celebrata alle ore 09.00.

Sabato 31 dicembre: ore 17.30 S.Messa d’orario (assolve il precetto festivo)
ore 19.00 S.Messa in latino (assolve il precetto festivo)
Al termine canto del “Te Deum” di fine anno

A tutti i più cordiali auguri di Buon Natale, da trascorrere nella pace autentica dono di Cristo Signore, ai quali si aggiunge l’affettuosa paterna benedizione.

Don Stefano Canonico




Note:

  • Il Parroco è a disposizione dei Fedeli dopo ogni S.Messa o per appuntamento
  • L’Ufficio parrocchiale è aperto ogni mercoledì non festivo dalle ore 9.30 alle ore 12.00
  • E’ stato acquistato un baldacchino per la chiesa che è stato esposto durante le “Quaranta Ore”.
Chi può è invitato a contribuire alla spesa sostenuta di Euro 3.500,00 con un’offerta che può essere consegnata direttamente al parroco o a chi per lui presente in sacrestia. Grazie
  • Si fa presente che la nostra chiesa non riceve contributi da nessuno e quindi vive con le offerte dei fedeli. Un grazie ai benefattori.
  • Per eventuali bonifici o versamenti presso la FriulAdria Credit Agricole – via Mazzini 7 –
34121 Trieste: conto corrente 400855/12 – codice IBAN IT68I0533602207000040085512
  • Chi è interessato a consultare il “Blog” della parrocchia, su internet può digitare l’indirizzo:
www.tradizionetrieste.info

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