03 dicembre 2011

Bollettino parrocchiale: domenica II di Avvento - 4 dicembre 2011

Riprendiamo il commento della Parola di Dio tratto dagli Scritti dei Padri della Chiesa e da illustri Scrittori antichi:

L’inizio del Vangelo è intimamente connesso alle promesse profetiche veterotestamentarie. La prospettiva di Marcione in merito alla distinzione dei due Testamenti è direttamente smentita proprio dall’inizio del Vangelo di Marco, dove si confondono insieme le voci profetiche di Isaia e di Malachia. Nessun profeta è più grande di Giovanni, il messaggero solitario del deserto profetizzato da Malachia che fu chiamato ad annunciare la venuta di Cristo e la cui voce coniugò strettamente giustizia e misericordia, pentimento e fede. Il battesimo di Giovanni preparò la via per un diverso battesimo che avrebbe avuto pieno compimento nella futura remissione dei peccati che sarebbe giunta proprio con la morte di Colui che egli stesso battezzò. Il potere del battesimo di Giovanni fu intimamente congiunto con la giustizia di un uomo giusto e al contempo,uomo pio, lui che aveva ricevuto la grazia del Signore prima ancora della Sua venuta, quel Dio incarnato che non evitò di identificarsi con i peccatori che necessitavano di una rinascita. Giovanni, vestito di austerità e semplicità di vita, assaporava l’alimento dolce e spirituale del deserto preparandosi all’umile ministero del nostro Signore. Un grande paradigma di disciplina ascetica nasce proprio dal modello di Giovanni conforme all’esempio di Elia, rinunciando al sacerdozio secondo la Legge, divenne araldo e precursore di Dio, nuovo Sacerdote. Il pentimento che Giovanni predicava era simile ad un serpente che muta la sua vecchia pelle nel passare per uno stretto varco, così si preparano a ricevere il battesimo coloro che fanno penitenza. In Giovanni la Legge si riconosce nel vestito di pelle di cammello del deserto, la grazia che lo seguirà sarà vestita della pelle dell’Agnello. I profeti anteriori a Giovanni ricevettero la grazia di predicare la venuta di Cristo, ma a lui fu concessa la grazia di predirLo assente e di vederLo presente. Il battesimo di Giovanni offriva il pentimento, quello di Gesù offre la grazia. Il testo, ad ogni modo non offre possibilità di comparazione tra i misteri di Giovanni e quelli di Cristo, dal momento che lo stesso Precursore afferma che non è possibile alcuna comparazione. Il mistero del battesimo elude il nostro linguaggio ma noi non possiamo evitare di tentare di parlarne.
(Origene, S.Agostino, S.Girolamo, S.Cirillo di Gerusalemme, S.Ireneo di Lione, Tertulliano, Eusebio di Cesarea, S.Ambrogio, S.Massimo di Torino, S.Cipriano, Clemente di Alessandria, S.Beda, il Venerabile, S.Basilio, S.Giovanni Crisostomo)

Durante l’entrante settimana festeggeremo con grande solennità ed affetto la Festa dell’Immacolata Concezione di Maria Santissima (giovedì 8 dicembre, è festa di precetto). Per questa occasione verranno allestite le solenni luminarie con le quali si era soliti onorare la Madre di Dio, la piena di grazie, la splendida aurora di luce.
Questa festa trae la sua origine dai monaci d’Oriente (VIII sec.), quindi sempre per opera di monaci passò, attraverso l’Italia meridionale, prima in Normandia ed Inghilterra e poi in tutto l’Occidente. In origine si celebrò una Festa della Concezione della Vergine Maria, e solo nel corso dei secoli se ne formò una festa dell’Immacolata Concezione, e precisamente sotto Paolo V (1605-1621). A propagare la quale ai Benedettini si adoperarono efficacemente i Francescani, i Cistercensi ed i Carmelitani. Sisto IV, con bolla del 27 febbraio del 1477 riconosceva ufficialmente la Festa e Clemente XI, nel 1708, l’estendeva a tutta la Chiesa. Finalmente il Beato Pio IX (1846-1878), raccogliendo, per così dire, quanto era stato seminato lungo il corso dei secoli, proclamò dogma di fede la dottrina che ritiene la Vergine essere stata preservata, per singolare privilegio e in virtù dei meriti di Cristo, fin dal primo istante del Suo concepimento, immune dal peccato originale, colpa che tutti i figli di Adamo contraggono al momento del loro concepimento. Il dogma fu proclamato in Roma nella basilica di S.Pietro l’8 dicembre 1854.

Con sollecitudine ricordiamo:

Domenica 4 dicembre: II^ di AVVENTO
ore 18.30 Funzione Vespertina: S.Rosario, breve catechesi, canto del “Missus” e Benedizione
Eucaristica.
Sarà presente il tenore Raffaele Prestinenzi
Al termine: Novena alla solennità dell’Immacolata Concezione

Missus
Riproduciamo quanto scrive Franco Colussi nell’estratto:il canto del “Missus est” durante la novena di natale in Friuli”:

l’origine di questo canto non è del tutto chiara: probabilmente deriva da una forma di “adattamento” delle rappresentazioni sacre medievali che venivano dedicate alla Vergine in molti centri dell’Italia settentrionale (misteri,ludi, historiae, representationes angeli ad Mariam, lo zu de la Maria e del agnolo…), nel momento in cui queste furono proibite dal patriarca (di Aquileia, n.d.r.) Francesco Barbaro. Va precisato che il Barbaro, insieme alla proibizione delle sacre rappresentazioni, introdusse l’uso della novena natalizia (al cui interno collocò probabilmente sin dalle origini il canto del Missus) nella chiesa di Santa Maria del Castello a Udine. Il suo esempio si propagò successivamente nelle altre chiese cittadine e in alcune delle diocesi suffraganee. Per lungo tempo il Missus venne cantato su intonazioni monodiche, di presunta origine aquileiese o patriarchina, o in forme polifoniche popolari dette composizioni in villotta (con controcanti per terze), tramandate oralmente e ancor oggi praticate in alcune zone; a partire dalla fine del XVIII secolo, tuttavia, la scena dell’angelo e di Maria venne spesso interpretata come un breve oratorio: a una o più voci, a modo di recitativo nella parte dello storico e monodicamente con l’arioso e l’aria nel dialogo fra l’Angelo e Maria, con o senza coro (fino a sei voci, solamente per i ruoli dell’angelo e dello storico), mentre all’organo o all’orchestra era affidato l’accompagnamento. Talvolta queste composizioni si chiudevano col responsorio “Jesus Christus propter nostram salutem incarnatus est de Spiritu Sancto ex Maria Virgine”, per lo più realizzato in polifonia omoritmica, e con l’aggiunta, meno frequente, di “Et homo factus est, venite adoremus” (si tratta di citazioni-parafrasi del Credo che fungono da conclusione naturale del racconto dell’Annunciazione)”.
Nella nostra chiesa viene cantato il solo brano lucano, nella celebre versione musicata dal sacerdote compositore codroipese Giovanni Battista Candotti (1809-1876), proposto nel corso delle domeniche d’Avvento anziché nel t empo della novena natalizia.

Lunedì 5, martedì 6, mercoledì 7 dicembre: ore 7.00 continuano le SS.Messe “dell’Aurora”; al termine (ore 7.40 circa) Novena dell’Immacolata.

Lunedì 5 dicembre, come ogni lunedì d’Avvento dopo la S.Messa esposizione eucaristica ed adorazione fino alle ore 12.00

Mercoledì 7 dicembre:
ore 17.30 S.Messa d’orario (assolve il precetto festivo della Solennità dell’Immacolata Concezione)
ore 19.00 S.Messa solenne in in Rito Romano Straordinario (assolve il precetto festivo della solennità
dell’Immacolata Concezione)
La Cappella Corale parrocchiale eseguirà la Messa di J.Rheinberger, “Cantus Missae” op.109 per doppio coro a 4 voci con il Proprium in gregoriano e mottetti mariani.
Maestro direttore: Elìa Macrì

Giovedì 8 dicembre: SOLENNITA’ DELL’IMMACOLATA CONCEZIONE DELLA B.V.MARIA
(festa di precetto)
ore 09.00-11.00-17.30 SS.Messe d’orario
ore 18.30 Vesperi solenni con l’incensazione dell’Effigie della Madonna


Venerdì 9 dicembre: ore 7.00 S.Messa

Sabato 10 dicembre:
ore 17.30 S.Messa d’orario (assolve il precetto festivo)
ore 19.00 S.Messa a “Grand’Organo” in Rito Romano Straordinario (assolve precetto festivo)

A tutti il cordiale consueto saluto e la paterna benedizione


don Stefano Canonico



Note:

  • Il Parroco è a disposizione dei Fedeli dopo ogni S.Messa o per appuntamento
  • L’Ufficio parrocchiale è aperto ogni mercoledì non festivo dalle ore 9.30 alle ore 12.00
  • E’ stato acquistato un baldacchino per la chiesa che è stato esposto durante le “Quaranta Ore”.
Chi può è invitato a contribuire alla spesa sostenuta di Euro 3.500,00 con un’offerta che può essere consegnata direttamente al parroco o a chi per lui presente in sacrestia. Grazie
  • Si fa presente che la nostra chiesa non riceve contributi da nessuno e quindi vive con le offerte dei fedeli. Un grazie ai benefattori.
  • Per eventuali bonifici o versamenti presso la FriulAdria Credit Agricole – via Mazzini 7 –
34121 Trieste: conto corrente 400855/12 – codice IBAN IT68I0533602207000040085512
  • Chi è interessato a consultare il “Blog” della parrocchia, su internet può digitare l’indirizzo:
www.tradizionetrieste.info

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