26 aprile 2011

Triduo sacro “straordinario” a Trieste

Compostezza, nobiltà e solennità: sono questi i tratti che hanno contraddistinto la sequela di celebrazioni avvicendatesi durante il decorso s. Triduo pasquale nella Chiesa Parrocchiale e Cappella Civica della B.V. del Rosario a Trieste.
Dopo le Quarant’ore, svoltesi nei giorni successivi alla Domenica di Passione, e la suggestiva processione della Domenica delle Palme, con al “Passio” le turbe musicate da T.L. de Victoria, i suggestivi riti della “Grande Settimana” sono iniziati mercoledì scorso, con il canto alle 21.00 dell’Ufficiatura delle Tenebre, proposta anche nei giorni seguenti e seguita dal celeberrimo“Miserere” di Gregorio Allegri e dallo “strepitus” a ricordo del terremoto provocato dalla morte del Signore.

Quest’anno l’amministratore parrocchiale don Canonico è stato coadiuvato dalla presenza costante di due confratelli oramai davvero amici della nostra comunità: l’abbé François Clement, del clero friburgense (Svizzera) ed il dott. don Sven Leo Conrad FSSP, segretario del distretto tedesco della Fraternità Sacerdotale San Pietro.

Il canto è stato sostenuto, per il secondo anno, dal coro “Sospiri” proveniente da Oxford, Inghilterra, che ha proposto un vario repertorio, spaziante dal canto gregoriano alla polifonia sacra inglese, spagnola ed italiana (tra breve pubblicheremo qualche “assaggio” su queste pagine): l’ordinario della santa messa solenne “in coena Domini” è stato composto da William Byrd, come pure alla s. messa solenne della notte di Pasqua; al mattino, il coro ha proposto una messa dell’autore iberico Francisco Guerrero.

All’altare il servizio ha visto avvicendarsi i bravi ragazzi della nostra comunità, sempre presenti ed entusiasti, guidati dall’abile mano del cerimoniere prof. Giulio Micheli: ad essi va infatti un caloroso ringraziamento per l’aiuto sempre prestato.

La partecipazione dei fedeli è sensibilmente aumentata rispetto all’anno passato: parecchi i semplici “curiosi”, attirati in chiesa dalla proposta liturgica, di certo inusuale, dalla bellezza del canto o da altri aspetti del culto esteriore, elementi senz’altro indispensabili ad accendere la devozione e veicolare gli spiriti alla contemplazione, come ha intelligentemente ricordato il prof. don Pietro Zovatto nella sua omelia durante la santa messa solenne pasquale celebrata alle 11.00. Il coro di Oxford si è congedato con il canto dei Solenni Vesperi della Pasqua, con cinque piviali; l’indomani, i nostri soliti cantori parrocchiali hanno eseguito un repertorio popolare ottocentesco nel corso della messa solenne della “Seconda di Pasqua” (Lunedì dell’Angelo) e dei vesperi solenni, con tre piviali, seguiti dal canto del “Regina Coeli” di A. Coos e dell’ “Haec dies” di C.A. Seghizzi davanti al simulacro del Risorto posto dinanzi al sepolcro aperto, con l’intervento del tenore Raffaele Prestinenzi.

A degno corredo di questa brevissima nota di cronaca, aggiungeremo un commento fotografico per documentare con maggior efficacia quanto accennato.

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