09 ottobre 2008

Triduo alla SS. Vergine del Rosario di Pompei

I. Vergine Immacolata e Regina del Rosario, tu in questi tempi di morta fede e di empietà trionfante hai voluto piantare il tuo seggio di Regina e Madre sull'antica terra di Pompei, soggiorno di morti pagani. E da quel luogo, dov'erano adorati gl'idoli e i demonii, tu oggi, come Madre della divina grazia, spargi da per tutto i tesori delle celesti misericordie. Deh! da quel trono, ove regni pietosa, rivolgi, o Maria, anche sopra di me gli occhi tuoi benigni ed abbi pietà di me, che ho tanto bisogno del tuo soccorso. Mostrati anche a me, come a tanti altri ti sei dimostrata, vera Madre di misericordia: "Monstra te esse Matrem", mentre che io con tutto il cuore ti saluto e ti invoco mia Sovrana e Regina del santissimo Rosario. Salve Regina...

II. Prostrata ai piedi del tuo trono, o grande e gloriosa Signora, l'anima mia ti venera tra gemiti ed affanni ond'è oppressa oltre misura. In queste angustie ed agitazioni, in cui mi trovo, io alzo confidente gli occhi a te, che ti sei degnata di eleggere dimora le campagne dei poveri ed abbandonati contadini. E là, rimpetto alla città e all'anfiteatro dai gentileschi piaceri, ove regna silenzio e ruina, tu come Regina delle vittorie, levasti la tua voce potente per chiamare da ogni parte d'Italia e del mondo cattolico i devoti tuoi figli ad erigerti un tempio. Deh! ti muovi alfine a pietà di quest'anima mia che giace avvilita nel fango. Miserere di me, o Signora, miserere di me, che sono oltremodo ripieno di miserie e di umiliazioni. Tu che sei l'aiuto dei cristiani, traimi da queste tribolazioni, in cui verso miserevolmente. Tu, che sei la vita nostra, trionfa della morte, che minaccia l'anima mia in questi pericoli in cui trovasi esposta; ridonami la pace, la tranquillità, l'amore, la salute. Salve Regina...

III. Ah! il sentire che tanti sono stati da te beneficati solo perché sono ricorsi a te con fede, m'infonde novella lena e coraggio d'invocarti a mio soccorso. Tu già promettesti a san Domenico che chi vuol grazie, col tuo Rosario le ottiene: ed io col tuo Rosario in mano ti chiamo, o Madre, all'osservanza delle tue materne promesse. Anzi tu stessa ai dì nostri operi continui prodigi per chiamare i tuoi figli ad onorarti nel tempio di Pompei. Tu dunque vuoi tergere le nostre lacrime, vuoi lenire i nostri affanni! Ed io col cuore sulle labbra, con viva fede ti chiamo e t'invoco: Madre mia, Madre cara, Madre bella, Madre dolcissima, aiutami! Madre e Regina del santo Rosario di Pompei, non più tardare a stendermi la mano tua potente per salvarmi, chè il ritardo, come vedi, mi porterebbe alla rovina. Salve Regina...

IV. E chi altri mai ho io a ricorrere, se non a te, che sei il sollievo dei miserabili, il conforto degli abbandonati, la consolazione degli afflitti? Oh! io te lo confesso, l'anima mia è miserabile, gravata da enormi colpe merita di ardere all'inferno, indegna di ricevere grazie. Ma non sei tu la speranza di chi dispera, la grande mediatrice tra l'uomo e Dio, la potente nostra avvocata presso il trono dell'Altissimo, il rifugio dei peccatori? Deh! solo che tu dica una parola in mio favore al tuo Figliuolo, e degli ti esaudirà. Chiedigli dunque, o Madre, questa grazia di cui ho tanto bisogno (si chiede la grazia che si vuole ottenere). Tu sola puoi ottenermela: tu che sei l'unica speranza mia, la mia consolazione, la mia dolcezza, tutta la vita mia. Così spero e così sia. Salve Regina...

V. O Vergine e Regina del santo Rosario, tu che sei la Figlia del Padre celeste, la Madre del Figliuol divino, la Sposa dello Spirito Settiforme, tu che tutto puoi presso la SS. Trinità, devi impetrarmi questa grazia cotanto a me necessaria, purché non sia di ostacolo alla mia salvezza eterna (si esponga la grazia che si vuole ottenere); te la domando per la tua immacolata Concezione, per la tua divina Maternità, per i tuoi gaudii, per i tuoi dolori, per i tuoi trionfi. Te la domando per il Cuore del tuo amoroso Gesù, per quei nove mesi che lo portasti nel seno, per gli stenti della sua vita, per l'acerba sua passione, per la sua morte di croce, per il Nome suo santissimo, per il suo preziosissimo Sangue; te la domando infine per il Cuore tuo dolcissimo, nel Nome tuo glorioso, o Maria, che sei stella del mare, signora potente, mare di dolore, porta del paradiso e madre di ogni grazia. In te confido, da te tutto spero. Tu mi hai da salvare. Così sia. Salve Regina...

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