I SUFFRAGI
“La
Chiesa…fin dai primi tempi della religione cristiana coltivò con
grande pietà la memoria dei defunti; e poiché santo e salutare è
il pensiero di pregare per i defunti perché siano assolti dai loro
peccati, ha offerto per loro anche suffragi” (LG:50).
La
parola suffragio vuol dire opera spirituale, bene spirituale offerto
a Dio in favore dei morti.
Fare suffragi vuol dire
offrire a Dio opere buone, preghiere, sacrifici, penitenze in favore
dei morti perché siano liberati al più presto dalle loro pene. Ad
esempio: partecipare alla Messa per i morti vuol dire fare un
suffragio per essi, ossia cedere tutti i meriti che si hanno
partecipando alla Messa per le anime del Purgatorio.
Quando
si parla di suffragio si intende suffragio per i morti. Però il
suffragio non si fa per tutti i morti, ma solo per quelli che sono in
Purgatorio.
Le
anime che sono in Paradiso sono beate, vivono pienamente la vita di
Dio e non hanno bisogno dei nostri suffragi.
Le
anime trovate in peccato mortale sono all’inferno e per loro non
c’è più speranza di salvezza; esse non possono meritare più; i
suffragi per loro sono inutili.
I
nostri suffragi sono solo per il Purgatorio, per le anime che devono
purificarsi per entrare in Paradiso. Esse devono scontare i peccati
veniali e le pene dovute ai peccati gravi rimessi in vita, Devono
liberarsi da ogni colpa e da ogni pena.
Tutte
le anime del Purgatorio sono in stato di grande sofferenza perché
sono ancora senza Dio. Le possiamo paragonare ai poveri esiliati e ai
carcerati. Questi poveretti ci fanno grande pena perchè sono privi
di libertà, lontani dalla patria e dalla famiglia, costretti a
vivere in grande tristezza, a sospirare il giorno della liberazione.
Se
gli esiliati e i carcerati di questo mondo ci fanno gran pena.
Maggior pena ci devono fare le anime del Purgatorio. Esse soffrono
finchè non saranno completamente pure, sospirano Dio finchè non
vedono la sua luce.
Dobbiamo
compatire le anime sante, comprendere il loro stato e soccorrerle.
Esse possono confidare solo in noi che possiamo aiutarle con i nostri
suffragi. Non siamo avari ed ingrati. Diamo generosamente, diamo
tutto quello che possiamo dare.
Esempio: il ben dei
morti
Ercole Attuoni che fu
arcivescovo di Fermo e morì il 31 maggio 1941, durante la sua vita
parlò in qualche predica e scrisse in una pastorale di quando era
fanciullo e andava a chiedere il ben dei morti.
La
fanciullezza di Ercole Attuoni nato a Stazzema (Lucca) il 18 aprile
1875, fu piena di episodi attraenti di ragazzo buono e bravo.
C’era
povertà nella sua casa e lui, ogni anno, il due novembre faceva il
giro del paese per cercare il ben dei morti, ossia la carità che si
dava in suffragio dei morti.
Le
famiglie ben provviste di Stazzema preparavano il sacco di granoturco
dietro l’uscio di casa e attendevano i poveri o meglio quasi sempre
i ragazzi delle famiglie povere che facevano il giro per avere
granoturco o farina di granoturco per la polenta che allora era cibo
comune e gradito.
Passava
anche Ercole, scalzo e festoso; apriva la bocca del suo sacchetto e
dalle buone signore (la Frasia, la Betta, la Luisetta, la Giovanna)
riceveva abbondante la polvere d’oro. A quel ragazzo, così vispo e
così allegro, davano più di una sola misura perché lo meritava per
la sua distinta bontà.
E
l’Ercolino ringraziava ad ognuna di quelle porte: “Dio vi
ricompensi”: e poi, dopo l’ultima porta, quando il sacchetto era
pieno, via di corsa a casa a gridare trionfante alla mamma: “tutto
pieno il sacchetto, non ce ne starebbe più una giumella”.
E a
sera nella casa di Cherubino e Gloriosa Attuoni, i genitori di
Ercole, si faceva e si mangiava la polenta fatta col ben dei morti. E
si ricambiava il ben dei morti con il bene della preghiera; si
recitava il Rosario.
E
quella famiglia povera dove si riceveva e si rifaceva il bene, fu
benedetta. Quel fanciullo povero, ma buono e bravo, che passava di
casa in casa a chiedere il ben dei morti, fu aiutato da buone
famiglie, andò in Seminario e diventò sacerdote e vescovo. E fu un
grande vescovo.
Impariamo a conoscere
e ad amare i Santi.
Il
25 novembre ricorre la festa di S.Caterina d’ Alessandria Vergine e
Martire.
All’inizio
del IV secolo avvenne un improvviso mutamento da parte della potenza
romana nei confronti del cristianesimo. Diocleziano, ormai vecchio e
di volontà inferma, diede il via alla più crudele delle
persecuzioni. In Egitto, definito “la Cina del mondo antico” la
persecuzione raggiunse la più efferata crudeltà: uomini, donne e
fanciulli venivano condannati a supplizi che la fertile e macabra
fantasia dei carnefici inventava per rendere più atroci le
sofferenze dei condannati, al punto che molti pagani, impietositi,
cercavano di aiutare i cristiani a sottrarsi a quella terribile fine.
Il
martirio di S.Caterina d’Alessandria colpì grandemente la
sensibilità popolare in quanto trattavasi di una fanciulla di alto
rango, intelligente, bella di volto quanto di anima. Massimino Daia,
subentrato allo zio Galerio nel governo delle province africane, si
invaghì di Caterina a tal punto da progettare di divorziare dalla
moglie per sposarla. Al deciso rifiuto della giovane cristiana,
l’aveva messa a confronto con ben cinquanta filosofi perché la
convincessero che Cristo, essendo morto in croce, non poteva essere
Dio. Ma Caterina, facendo eccellente uso dell’arte retorica e
soprattutto delle sue buone cognizioni filosofiche e teologiche, finì
per trarre dalla sua parte quei sapienti, che, illuminati dalla
grazia, aderirono al cristianesimo: doppiamente sconfitti agli occhi
dei pagani, essi guadagnarono la corona dei martiri, perché
Massimino li fece trucidare.
Quanto
a Caterina, non essendo riuscito a piegarla ai suoi desideri,
Massimino cercò di farla stritolare dalle ruote con cerchioni irti
di punte di ferro, che si piegarono come molli vimini a contatto con
le tenere carni della fanciulla. Da questo episodio quanti hanno a
che fare con ruote l’hanno eletta loro patrona. Condotta fuori
dalla città, Caterina venne decapitata, ma dal collo reciso, come
dallo stelo di certe erbe, anzicchè sangue sgorgò uno zampillo di
latte, meritando per questo un secondo patrocinio, questa volta da
parte delle nutrici, che la invocavano per aver latte sufficiente a
nutrire i bambini. I prodigi non finirono qui: dal cielo scesero gli
Angeli che trasportarono il corpo della martire sul monte Sinai, dove
sarebbe poi sorto un monastero a lei dedicato tuttora esistente.
Ricordiamo per
l’entrante settimana:
Domenica 25 novembre:
Ore 09.00 S.Messa a suffragio di Mons. Antonio Dessanti
Ore 18.30
S.Rosario, breve catechesi e Benedizione Eucaristica
Martedì 27 novembre:
anniversario dell’apparizione della B.V. Maria a S.Caterina Labouré
(Medaglia Miracolosa)
Ore 09.00 S.Messa
d’orario. Al termine benedizione ed eventuale imposizione
della Medaglia Miracolosa
Giovedì 29 novembre:
Inizio della Novena in preparazione alla Solennità dell’Immacolata
Concezione della B.V. Maria
Ore 09.00 S.Messa
d’orario. Al termine recita della Novena e canto del “Tota
pulchra”
Sabato 1 dicembre: I^
sabato del Mese dedicato al Cuore Immacolato di Maria
Ore 17.30 santa
Messa d’orario
Ore 18.30
Novena dell’Immacolata
Ore 19.00 santa
Messa d’orario in latino cantata in occasione della I domenica di
Avvento in cui inizia il nuovo Anno Liturgico ed il periodo di
preparazione alla Solennità del S.Natale. Prima dell’aspersione
con l’Acqua benedetta verrà eseguito il mottetto “Sanctissimus
namque Gregorius” in onore del Papa S.Gregorio Magno che riordinò
in modo mirabile il canto liturgico che da lui appunto, prese il nome
di “gregoriano”.
Anticipiamo, ora,
in modo dettagliato le varie celebrazioni previste per l’Avvento:
Domenica I^
(2.12); II^ (9.12) di Avvento:
Sante Messe: sabato ore
17.30 – 19.00 in latino. Assolvono il precetto festivo.
Domenica Ore
09.00-11.00-17.30
Ore 18.30
S.Rosario, breve catechesi,canto del “Missus”, (il 2.12: Novena
dell’Immacolata) e Benedizione
Eucaristica.
Saranno presenti
i tenori Mathia Neglia, Raffaele Prestinenzi e il baritono
Tiziano Vojtissek
In
tutti i giorni feriali, da lunedì a venerdì compresi, alle ore
07.00 sarà celebrata la S.Messa in latino con la presenza della
Corale parrocchiale diretta dal M° Elìa Macrì che eseguirà
mottetti per il periodo d’avvento, Eucaristici e Mariani in
gregoriano. Queste SS.Messe celebrate al mattino presto, prima del
sorgere del sole e perciò denominate “Messe dell’Aurora”
vogliono essere una conveniente preparazione in attesa del Sole che
sorge e cioè Cristo Salvatore, Sole di giustizia la cui Natività è
l’esordio di questa Luce soprannaturale tanto attesa.
Pertanto
è sospesa in questo periodo la S.Messa feriale delle ore 09.00.
La
Novena dell’Immacolata sarà celebrata subito dopo la S.Messa delle
ore 07.00.
Giovedì 6 dicembre:
I^ giovedì del Mese dedicato alla preghiera per le vocazioni
sacerdotali e
religiose
Venerdì 7 dicembre:
I^ venerdì del Mese dedicato al Cuore SS.mo di Gesù
Ore 07.00
S.Messa d’orario
Ore 17.30
S.Messa d’orario (assolve il precetto festivo)
Ore 19.00
S.Messa d’orario solenne in latino della Festa dell’Immacolata
Concezione di Maria Santissima (assolve
il precetto festivo).
E’ presente la Corale parrocchiale diretta dal M°
Elìa Macrì, che
eseguirà la “Missa IV Toni” di T.L. da
Victoria.
Sabato 8 dicembre:
Solennità dell’Immacolata Concezione della B.V. Maria (festa di
precetto)
SS.Messe: Ore
09.00 – 11.00 – 17.30
Ore 18.30 Vesperi solenni in onore
dell’Immacolata Concezione.
Si ricorda che chi
oggi partecipa alla S.Messa delle ore 17.30 non può assolvere a due
precetti festivi, cioè a quello dell’Immacolata e a quello della
domenica seguente. Il principio è che con una S.Messa non si possono
assolvere due precetti.
Domenica 9 dicembre:
SS.Messe: ore 09.00 – 11.00 – 17.30 (in latino)
Alla S.Messa delle
ore 17.30 sarà presente la Corale parrocchiale diretta dal
M° Elìa Macrì che eseguirà la Cantata per l’Avvento
BWV 61 di J.S.Bach
(1685-1750)
Ore 18.30 Funzione
già descritta.
Venerdì 14 dicembre:
Ore 18.30: concerto natalizio eseguito dalla nostra Corale
parrocchiale diretta
dal M° Elìa Macrì
Sabato 15 dicembre:
Ore 11.00 inizio della solenne Novena in preparazione del S.Natale.
Oggi è sospesa la
S.Messa delle ore 17.30.
Ore 18.30 solenne Pontificale al Faldistorio in
latino secondo il Rito Romano
antico (detto di “S.Pio V”)
celebrato da S.E. Rev.ma Mons. Guido
Pozzo Arcivescovo Titolare di
Bagnoregio, Elemosiniere Apostolico.
E’ presente la corale
parrocchiale diretta dal M° Elìa Macrì che
eseguirà in polifonia l’”Ecce
Sacerdos Magnus” e l’Ordinario della
S.Messa (A.Lotti 1666-1740); il
Proprio sarà eseguito in gregoriano
Domenica III
(16.12); IV (23.12) di Avvento:
Le SS.Messe seguono
l’orario solito.
Ore 18.30: solenne Novena
del S.Natale, breve catechesi, canto del “Missus” e Benedizione
Eucaristica. Saranno presenti il tenore Raffaele Prestinenzi ed il
baritono Tiziano Vojtissek
Da Lunedì 17 a venerdì
21 dicembre compresi alle ore 18.30 solenne Novena del S.Natale.
Sabato 22 dicembre:
ore 18.30 Novena del S.Natale
Lunedì 24 dicembre:
Vigilia del S.Natale
Ore 07.00 Canto
dell’Ora di Prima
Ore 07.15 Canto
solenne del Martirologio con l’annuncio della nascita del
Salvatore
Ore 07.30 S.Messa
cantata in latino della Vigilia del S.Natale
Maggiori
dettagli saranno forniti di settimana in settimana.
A tutti il mio saluto e la mia
benedizione
Don Stefano Canonico
Note:
-
Il Parroco è a disposizione dei Fedeli dopo ogni S.Messa o per
appuntamento
- L’Ufficio parrocchiale è aperto ogni mercoledì non festivo dalle ore 9.30 alle ore 12.00
- Le offerte pervenute finora per il baldacchino sono di Euro 2.531,00 mancano Euro 969,00 per il completamento della spesa sostenuta.
- Le offerte ricevute per i paramenti ammontano a Euro 2.752,50 mancano Euro 747,50
Grazie
a Quanti hanno già offerto il loro contributo.
Grazie
a Quanti potranno concorrere per il saldo.
Le
offerte possono essere consegnate direttamente al parroco o a chi
per lui presente in sacrestia. Grazie
- E’ disponibile il catechismo YOUCAT per conoscere e vivere la fede della Chiesa (€ 12.99)
- Si fa presente che la nostra chiesa non riceve contributi da nessuno e quindi vive con le offerte dei fedeli. Un grazie ai benefattori.
- Per eventuali bonifici o versamenti presso la FriulAdria Credit Agricole – via Mazzini 7 –
- 34121 Trieste: conto corrente 400855/12 – codice IBAN IT68I0533602207000040085512
- Chi è interessato a consultare il “Blog” della parrocchia, su internet può digitare l’indirizzo: www.tradizionetrieste.info
Nessun commento:
Posta un commento