11 aprile 2011

Spunti di meditazione

Continuando nella proposta della mistica simbologia del sacrificio eucaristico, le seguenti riflessioni sono tratte dall'operetta "Il Calvario e la Messa" (trad. it. di Augusto Donaudy, Richter, 1958), autore mons. Fulton John Sheen, il celebre vescovo ausiliare di New York, primo grande "telepredicatore" ed apologeta.

Meditando sulla centralità dell'evento del Calvario e della sua identità con la Messa, con ogni santa Messa, il presule scriveva:

"Le Ultime Sette parole [di N.S. Gesù Cristo, n.d.r.] corrispondono alle sette parti della Messa. (...) La Prima Parola "Perdona" è il Confiteor; la Seconda Parola, "Oggi sarai meco in Paradiso", è l'Offertorio; la Terza Parola, "Ecco tua Madre", è il Sanctus; la Quarta Parola, "Perché mi hai abbandonato", è la Consacrazione; la Quinta Parola, "Ho sete", è la Comunione; la Sesta Parola, "é finito", è l'Ite, missa est; la Settima Parola, "Padre, nelle Tue mani" è l'Ultimo Vangelo.
Immaginate quindi il Sommo Sacerdote Cristo lasciare la sacrestia del Cielo per l'altare del Calvario. Ha già indossato le vesti della nostra natura umana, il manipolo della nostra sofferenza, la stola del sacerdozio, la pianeta della Croce. Il Calvario è la Sua cattedrale, la roccia del Calvario è la pietra dell'altare, il sole che arde è la lampada del santuario, Maria e Giovanni sono i viventi altari laterali, l'ostia è il di Lui Corpo, il vino è il di Lui Sangue. Egli è ritto in quanto Sacerdote, ma è prostrato in quanto Vittima. La Sua messa sta per avere inizio."


Gli ulteriori "spunti di meditazione" riprenderanno, in sintesi, le considerazioni che mons. Sheen dedicò a ciascuna parte del Divin Sacrificio della Croce.

Nessun commento: